Napoli. ‘Il silenzio degli occhi’, la mostra fotografica dell’artista aversano Giovanni D’Angelo

Nell’ambito della rassegna Giugno Giovani 2017 dell’Assessorato ai Giovani del comune di Napoli, dal 15 al 30 giugno 2017 sarà ospitata la nuova mostra fotografica di Giovanni d’Angelo a cura di Roberta Palma e Domenico Napolitano.

L’allestimento è realizzato da Salvatore Prezioso. La Mostra appartenente al ciclo IL SILENZIO DEGLI OCCHI e intitolata Per e Dentro Napoli e sarà una nuova collezione di dittici fotografici che affiancheranno ritratti ad occhi chiusi a foto di una Napoli che l’autore definisce “terza”, perché diversa dai due aspetti più noti della città: la Napoli delle cartoline e quella del degrado.

La mostra si terrà a Casa della Cultura e dei Giovani, una bellissima realtà culturale, a via Grottole n° 1, nel quartiere di Pianura, Napoli.

Il giorno 19, alle 18:00, farà visita alla Mostra l’Assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente. Scrive Napolitano, uno dei due curatori: Il silenzio degli occhi è forse proprio questo, mettere in evidenza questa incapacità di vedere e di sentire al di là del fenomeno biologico, di negare l’empatia col soggetto visibile e il suo nesso col contesto.

L’osservatore che esplora come in una carrellata questi soggetti, uomini e donne, famosi e non, coglie la metafora di un’umanità che sceglie di non voler vedere, che decide forse inconsapevolmente di non percepire il visibile con flusso cosciente e consapevolezza, che chiude gli occhi e sceglie “il silenzio” alla denuncia. L’altro elemento che colpisce è psicologico. Che cosa staranno pensando i protagonisti delle foto? Alcuni indugiano nell’attimo appena seguente alla richiesta dell’artista, di posare abbassando le palpebre, sembra di percepirne il lieve senso di vertigine seguito da una impercettibile perdita dell’equilibrio, appena un istante e parte il “click” del fotografo. Altri sembrano sorpresi, un sorriso con disinvolta cortesia, quasi accennato, ne caratterizza l’espressione.Altri invece, sono profondamente immersi in una sorta di autoriflessione, si coglie quasi la fatica in quell’atto indotto di distacco

percettivo dalla realtà, una sorta di partecipazione emotiva traspare evidente in quel silenzio.Il mondo visibile viene percepito attraverso i sensi e questo viene dato per scontato a livello biologico, tanto che nessuno, a parte gli artisti e gli addetti ai lavori, sembra esserne cosciente, quella percezione viene però rielaborata dalla mente attraverso un giudizio filtrato dalla propria sensibilità e dal personale giudizio sul mondo. Questa componente psicologica è fondamentale. Il nostro mondo è quello percepito e la sua percezione implica un giudizio o se si vuole, un “pregiudizio”.Le risposte dovrà cercarle l’osservatore, scegliendo di tenere gli occhi ben aperti.

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Redazione

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