Torino. Senza lavoro si dà fuoco negli uffici dell’Inps: negata indennità disoccupazione
Una donna di 46 anni rimasta senza lavoro si è data fuoco, procurandosi ustioni sul 70% del corpo. Il gesto a in quanto l’Inps non le avrebbe riconosciuto l’indennità di disoccupazione. Il fatto è avvenuto davanti alla sede dell’Inps di corso Giulio Cesare. Trasportata all’ospedale San Giovanni Bosco, è stata intubata per essere trasferita al centro grandi ustionati del Cto. Secondo le prime informazioni, la donna era disperata perché da anni non trovava un lavoro.
“Si è data fuoco qui, in mezzo alle persone che aspettavano il loro turno agli sportelli. Aveva il volto avvolto dalle fiamme, è stato terribile”. I dipendenti della sede Inps di corso Giulio Cesare, a Torino, descrivono così i momenti di terrore vissuti poco dopo mezzogiorno quando una donna si è data fuoco procurandosi ustioni sul 70% del corpo. A soccorrerla sono stati gli stessi dipendenti dell’Inps, con alcuni estintori. Per darsi fuoco la donna avrebbe utilizzato una bottiglietta di liquido infiammabile che aveva con sé.
(ANSA)
(Foto Alessandro Di Marco)
Questo il comunicato dell’INPS:
L’Inps esprime l’auspicio di una completa e pronta guarigione della signora Concetta Iolanda Candido, il cui dramma, che si è consumato ieri presso l’Agenzia complessa di Torino Nord, ha colpito profondamente i vertici e tutti i dipendenti dell’Istituto.
Il pensiero e la solidarietà dell’Inps vanno alla donna e alla sua famiglia, che in queste ore stanno affrontando momenti terribili.
La signora Candido era stata licenziata il 13 gennaio scorso e il 24 gennaio aveva presentato domanda di Naspi. Alla data di cessazione del rapporto di lavoro, però, la lavoratrice era in malattia e questo ha impedito la liquidazione della prestazione. Per la normativa vigente, infatti, se alla data di cessazione del rapporto di lavoro vi è in corso un periodo di malattia, per avere diritto alla Naspi occorre riacquistare la capacità lavorativa, sia pure in maniera residua.
Il riacquisto della capacità lavorativa deve essere certificato dal medico che ha attestato la malattia. Questo certificato non era allegato alla domanda di Naspi ed è stato richiesto alla signora il 27 aprile dall’agenzia Inps di Torino Nord. La richiesta del certificato e di altra documentazione mancante è stata anche inviata il 10 maggio al patronato che seguiva la pratica. Il certificato medico è stato redatto il 25 maggio dal medico curante, che ha attestato il riacquisto della capacità lavorativa dalla medesima data. Il certificato è stato presentato all’Inps il 26 maggio e confermato l’8 giugno dal medico di sede.
La Naspi è stata così liquidata ed è stato disposto il primo pagamento per il periodo dal 1° al 15 giugno, con valuta del 26 giugno sull’IBAN fornito e regolarmente verificato.
La Naspi della signora Candido decorre pertanto dal 1° giugno 2017 per un totale di 683 giorni, con pagamento previsto fino al 27 aprile 2019.
Perdere il posto di lavoro è un’esperienza devastante dal punto di vista economico e soprattutto sociale e può condurre chiunque a uno stato di fragilità ed a tragedie come quella vissuta ieri.
Il ruolo sociale dell’Inps responsabilizza ogni giorno chi lavora al servizio dei cittadini e sempre più sarà profuso ogni sforzo perché l’utenza sappia di potersi rivolgere all’Istituto con fiducia, certa di ottenere la garanzia del massimo impegno.