(VIDEO) Stop al roaming nell’Unione Europea, fine dei costi aggiuntivi

Dalla mezzanotte di oggi chiamate, sms e dati costeranno all’estero come a casa per chi viaggia nell’Unione europea. È l’avvio della ‘rivoluzione digitale’ spinta dalla Commissione europea e sostenuta dall’Europarlamento che ora, dopo anni di battaglie e ritardi, arriva finalmente a compimento. Pochissime le ‘eccezioni’ previste, con alcuni accorgimenti per evitare di danneggiare i piccoli operatori virtuali e prevenire gli abusi come il roaming permanente.


Nel giugno 2017 diremo addio al roaming. Pilar del Castillo, grazie di essere qui. Abbiamo ricevuto molte domande via Facebook. La prima: ci saranno limitazioni? Si potrà acquistare una SIM in Lettonia e vivere e usarla nel Regno Unito?

Non ci sarà alcuna limitazione. Non ci saranno più costi di roaming purché il contratto sia stipulato nel paese di residenza o nel quale si ha un legame stabile, ad esempio un contratto di lavoro o l’immatricolazione in università.

Anche nel caso del traffico di dati non ci saranno alcuni limiti?

Non ci saranno limiti né per le chiamate, né per internet. Dipenderà tutto dal contratto telefonico. Al momento, oltre al proprio contratto, quando si viaggia all’estero e si usa il telefono per chiamate e dati, subentrano dei costi aggiuntivi. Questo cambierà. Non ci saranno più differenze nelle condizioni contrattuali nell’impiego nel proprio paese o all’estero, sia per viaggi di lavoro o personali.

C’è il rischio che gli operatori telefonici aumenteranno le tariffe nazionali?

Per questo abbiamo introdotto la clausola “dell’utilizzo ragionevole”. Chi vive in Francia, o Spagna, o in un altro paese, non può acquistare una SIM, ad esempio, in Lettonia – a meno che non risieda normalmente in quel paese o vi abbia legami stabili, e avvalersene all’estero perché ciò turberebbe il mercato nazionale, in questo caso quello lettone. Quindi per evitarlo abbiamo introdotto questa clausola dell’utilizzo ragionevole che garantisce la fine dei costi di roaming.

Ciò implicherà un aumento del traffico di roaming. Chi pagherà per il necessario aumento della potenza delle reti?

La potenza della rete non subirà cambiamenti perché il traffico sarà simile a quello attuale. I lavoratori non andranno d’improvviso in vacanza sei mesi all’estero per questo. L’impatto importante riguarderà l’aumento del traffico di dati, che richiede reti con un’elevata capacità dal punto di vista della velocità e della qualità di trasmissione.


Dal 15 giugno telefonare, inviare sms e navigare su internet da uno qualsiasi dei 28 Paesi Ue (più, a seguire, Norvegia, Liechtenstein e Islanda, ma attenzione, non in Svizzera) avverrà allo stesso prezzo che nel proprio, in base al piano tariffario o al costo previsto dalla scheda prepagata. E, come tale, l’intero traffico verrà contabilizzato come nazionale, quindi scalato dal proprio forfait o credito. Non ci sono limiti temporali, ma per evitare abusi come l’utilizzo di una sim straniera economica in modo permanente in un Paese dove i prezzi sono superiori, possono scattare controlli a partire almeno dal quarto mese in cui i consumi avvengono solo all’estero.

L’operatore dovrà avvertire il cliente, che avrà due settimane di tempo per fornire chiarimenti. Scatterà altrimenti l’applicazione di un sovraccosto minimo, pari al costo all’ingrosso che gli operatori pagano tra di loro per la fornitura dei servizi di roaming: 3,2 centesimi al minuto per le chiamate, 1 centesimo per gli sms e 7,7 euro per giga di dati.

Quest’ultimo sovraccosto diminuirà progressivamente sino a 2,5 euro nel 2022. Si tratta in ogni caso di un taglio drastico rispetto agli extracosti attuali, pari a 6,5 volte in meno per i dati (e 26 volte più basso rispetto al 2015). Questi sovraccosti potrebbero essere di applicazione anche per alcuni abbonamenti illimitati per i dati a basso costo (meno di 3,85 euro a giga nel 2017), come avviene con alcuni piccoli operatori virtuali: in tal caso, solo una parte di giga è inclusa nel roaming gratuito, pari ad almeno il doppio del volume ottenuto dividendo per 7,7 euro il prezzo del pacchetto di servizi mobili Iva esclusa.

Nessun problema, invece, per i lavoratori transfrontalieri: basta un aggancio al giorno alla cella del proprio operatore nazionale perché non venga considerato roaming. Per chi ha già piani tariffari od opzioni che includono il roaming, l’operatore deve chiedere conferma o meno all’utente se intende mantenerli dopo il 15 giugno.

In ogni caso, al di là di queste limitate eccezioni, le nuove regole Ue coprono quasi tutti i casi di viaggi in Ue – lavoro, vacanza, studio – dei cittadini europei e soprattutto italiani (appena 2,2 giorni all’estero all’anno in media). Tra l’altro diversi operatori sia in Europa che in Italia (come per esempio Tre-Wind), si sono già adeguati negli ultimi mesi al roaming gratuito. I garanti tlc nazionali e Bruxelles veglieranno comunque alla corretta applicazione del regolamento. Prossima tappa: a inizio 2018, libero accesso anche dall’estero a musica, film, sport ed e-book per cui si paga un abbonamento online a casa.

(ANSA)

Redazione

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