Aversa. Dello Vicario: dalle larghe intese al mercato delle vacche
Circa dieci giorni fa i capigruppo di minoranza furono invitati dal
Sindaco ad un incontro in cui lo stesso manifesto’ l’intento di superare gli steccati e dare vita ad un amministrazione condivisa con le opposizioni.
Tutti indistintamente diedero disponibilità ad una collaborazione finalizzata al bene comune (senza pretese e sottolineo senza pretese).
Dopodiché il maldestro tentativo degli incontri bilaterali, le trattative sotterrane, e infine la pratica della diffusione del terrore per lo spettro del commissario prefettizio.
Ovvio dire che un commissario rappresenti un male, in quanto limitato nell’azione, ma bisogna chiedersi in quel caso di chi sarebbe là responsabilità….non sicuramente della minoranza!!!
Non vorremmo che da nobile iniziativa di apertura per un governo di larghe intese si sia passati al meno mobile mercato delle vacche .
Ma questo lo verificheremo agevolmente nelle prossime settimane atteso che i segreti ad Aversa durano poco.
Il Sindaco dimostri, una volta tanto, in consiglio, che ciò che pensano tutti sia falso, e dica pubblicamente come intende superare la drammatica situazione in cui sta precipitando la città, piuttosto che tentare di dispensare esche in un mare torbido.
Avevamo affermato a chiare lettere nella riunione di cui sopra che la situazione difficilissima impone a tutti un’assunzione di responsabilità.
Siamo sempre disponibili al dialogo ma questo non potrebbe iniziare se non attraverso la costituzione di parte civile al processo e il ritiro della delibera di adesione alla cuc di Sant antimo.
Credo che tutta l’opposizione ha il diritto di sapere se l’invito al dialogo e alla costruzione di un governo condiviso della città era solo un espediente per prender tempo o c’è stata l’ennesimo cambiamento di direzione.
In caso contrario tra l’ordinario di questa amministrazione (per non dire i danni), gli atteggiamenti poco istituzionali dei suoi componenti (indelebile nella mia mente gli applausi del primo cittadino al presidente del consiglio che abbandona indecorosamente l’aula)
ed un commissario quale rappresentante del governo e soprattutto della legalità, sicuramente meglio il secondo.