Aversa. Intervista a Valerio Ferrara sulle carenze cittadine ed amministrative
tamani si è tenuto uno strano quanto anomalo consiglio comunale, fatto che non ha stupito più di tanto ne i cittadini ne tanto meno i politici, visto che sono mesi in cui la cittadinanza si lamenta per i disservizi e le carenze gestionali della città. In quet’ottica, abbiamo intervistato l’ex candidato consigliere comunale Valerio Ferrara, il quale ha dichiarato: “La città affonda nel degrato. Il Comune non è mai stato amministrato così male. Se la strategia dell’esecutivo aversano è quella di amministrare così male, tanto da far passare qualche strafalcione in secondo piano, finora ci è riuscita in pieno. Aldilà delle palesi difficoltà ed inadeguatezze di questo esecutivo, ciò che è profondamente intollerabile è l’opacità che ruota attorno ad ogni vicenda, a partire dalla mancata cura del verde pubblico, questione parcheggi, rispetto del bene pubblico, ecc… il quale più che un servizio pubblico, ormai, sembra essere diventato un affare privato da discutere negli studi professionali di qualche assessore. Sono mesi che l’Amministrazione tace istituzionalmente sull’argomento, mentre la città sprofonda; sono settimane che, piuttosto che affrontare politicamente le diverse questioni di interesse pubblico, confrontandosi con i soggetti interessati e nei luoghi opportuni, si cercano accordi segreti per salvare ciò che resta della faccia dell’esecutivo, ma della nostra città. Non fosse stato per l’opposizione consiliare, la quale ha chiesto di discutere di proposte serie e concrete, di prospettive future nell’interesse collettivo in Consiglio Comunale, ma l’esecutivo, senza smentirsi e nonostante il disastro colossale prodotto sino ad oggi, continua a cercare accordi trasversali o uno psudo patto per la città, che non c’è, rimandando il problema a futuri mesi il tutto per cercare di tappare la bocca ai padri di famiglia che nel frattempo sono diventati disoccupati. Continua il disastro della errata gestione dell’emergenza idrica, resa ancor più grave dalla incapacità di affrontare questa ed altre emergenze.”
Christian de Angelis