Aversa. Matrimonio Alessia e Michele, Diocesi: “Facciamo chiarezza sulla vicenda”
A fronte dell’ampia pubblicizzazione e delle tante richieste di chiarimenti pervenuteci dai cittadini, senza esprimere alcun giudizio sulla libertà delle persone che sono protagoniste dell’evento programmato per oggi 13 luglio 2017 negli ambienti della “Casa della cultura” del Comune di Aversa, (comunemente conosciuti come “Ex Macello”), la Curia Vescovile di Aversa, allo scopo di fugare ogni possibile confusione, precisa quanto segue:
- contrariamente a quanto pubblicizzato, nei locali dell’Ex Macello di Aversa non è mai esistita una “Cappella” in cui siano stati celebrati riti religiosi (sarebbe stato più corretto parlare di una location che i protagonisti utilizzeranno per il loro scopo);
- per la particolare situazione dei protagonisti, e per le loro personali scelte di vita, il rito celebrato in quel luogo e in quella forma non è un rito della Chiesa Cattolica;
- sicuramente il ministro presente a quella forma di celebrazione non è un ministro ordinato della Chiesa Cattolica;
- sarebbe stato più corretto che si dicesse pubblicamente il nome della chiesa di appartenenza del ministro ed il rito che avrebbe seguito;
- possiamo affermare che, aldilà della somiglianza delle forme e dei riti utilizzati, quella che si tiene oggi nell’ex Macello, non è una celebrazione che annunci e condivida la dottrina cattolica del sacramento del matrimonio.
In definitiva, rimane l’impressione che si sia trattato della realizzazione di un evento teso a generare confusione e, probabilmente, mirato solo ad attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica. Per questo, nel rispetto della libertà di ciascun cittadino, riteniamo di dover invitare tutti, e anzitutto i protagonisti di questo evento, a sviluppare una riflessione che vada oltre l’emotività e orienti le scelte personali con serena oggettività. Noi pensiamo, infatti, che tutti siano liberi di scegliere di aderire ad una chiesa diversa da quella cattolica e di dichiararlo con franchezza, esprimendo liberamente il proprio vissuto di fede.
Si coglie l’occasione per ribadire che:
- la dottrina cattolica del sacramento del matrimonio consacra l’unione dell’uomo e della donna in una comunione di vita che, ad immagine di Dio, è naturalmente orientata al generare vita nuova. Altre forme di unione tra persone umane non possono essere equiparate al matrimonio;
- aderendo ad una dottrina diversa da quella proclamata ed insegnata dalla Chiesa Cattolica e celebrandone i riti, i soggetti in questione si pongono fuori dalla comunione con essa.
In spirito di fraterno dialogo, esortiamo i fedeli tutti, e in particolar modo coloro che parteciperanno all’evento in questione pur non condividendone la dottrina, ad approfondire e meglio comprendere il senso ed il valore delle celebrazioni sacramentali, per poter vivere la propria fede con migliore consapevolezza ed anche con il sacrificio di scelte adeguate.