Aversa. Presentato nell’ex Macello il progetto ‘Canapa in Terra di Lavoro’
La Regione Campania, in particolare il territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta, detiene l’infausto primato per l’inquinamento ambientale e del suolo, per la disoccupazione giovanile e per i danni alla salute.
Il Comitato Promotore si è posto l’obiettivo di contribuire a promuovere la cura dell’ambiente (aria, acqua, terreni) mediante azioni virtuose di bonifica, educazione alla salvaguardia dell’ambiente, prevenzione e monitoraggio dell’inquinamento dell’aria, del terreno etc; la cura e la prevenzione della salute mediante studi e ricerche finalizzati ad individuare le cause della elevata incidenza di neoplasie dando un forte impulso alla prevenzione, allo studio e alla cura mediante la canapa, utilizzando tra le altre le molecole (THC e CBD) che sembrano contrastare efficacemente anche queste patologie; la creazione di opportunità lavorative per giovani e meno giovani, nonché di recuperare la cultura stessa della canapa di cui la Campania è stata pioniera.
Questi obiettivi possono essere perseguiti solo con l’impegno di tutte le parti coinvolte, Istituzioni (locali, nazionali e comunitarie), Chiesa Cattolica e Associazionismo, Istituzioni Scientifiche e Imprese Private mediante la costituzione di una rete.
Il comitato promotore di questa importante iniziativa è composto da: avv. Luigi Benigno, Presidente;Prof. Don Emilio Nappa,Direttore ISSR San Paolo Aversa;Dott.ssa Maria Rosaria Rondinella,Medico;Prof.ssa Maria Rosaria Romano,Prof.ssa in bioetica; Dr. Nicola Graziano, Magistrato presso Tribunale di Napoli;Dr. Raffaele Iorio, Capo Gabinetto Comune di Marcianise; Avv. Adelaide Perotti; Don Emilio Nappa e la dott.ssa Rondinella sono Membri del comitato etico/scientifico istituito presso l’A.O.R.N. Cardarelli di Napoli.
Il Progetto, patrocinato dalle Diocesi di Aversa e Caserta, dall’Arcidiocesi di Capua, dall’UNESCO, dai Comuni di Aversa e Marcianise, dall’Associazione Eupolis e dall’Istituto di Scienze Religiose San Paolo di Aversa, intende perseguire fini sociali volti a restituire dignità ai lavoratori in cerca di occupazione, soprattutto ai giovani, nonché a contribuire al disinquinamento dei terreni sfruttando le capacità depurative della canapa nonché a fornire fiori e infiorescenze per la ricerca in campo farmacologico.
L’obiettivo è quello di fare rete coinvolgendo produttori, esperti agronomici, tecnici per la gestione dell’impianto di prima trasformazione, tecnici esperti nei vari settori di possibile impiego delle paglie, del canapulo e dei semi, le industrie che intendano delocalizzare in Campania la lavorazione della canapa nei tre settori principali, food, bioedilizia e farmacologia, non tralasciando altri settori quali quello delle nanotecnologie, quello tessile, quello automotive, dei biocarburanti e della produzione di energie alternative (biomasse). In seguito saranno stipulate convenzioni con ordini professionali, con le Università e con gli istituti professionali campani per istituire corsi di formazione professionali dedicati ai produttori ed a tutti gli attori coinvolti nel ciclo produttivo, cercando anche di favorire l’alternanza scuola lavoro.