Aversa. Processo The Queen, Gatto: “Maggioranza evita dibattito. Pd non accetterà provocazioni”

“Il Partito democratico non accetterà provocazioni e non cadrà nel tranello ordito dalla maggioranza per cercare di deviare l’attenzione da quanto accaduto ieri in consiglio comunale per evitare la discussione di alcuni importanti temi”. Così il segretario cittadino del Pd Francesco Gatto interviene e annuncia che il direttivo dei democratici normanni ha stilato un documento per fare il punto della situazione sull’attuale fase polito-amministrativa in città.

“Le giustificazioni trovate dalla maggioranza sono assolutamente strumentali. E’ chiaro a tutti che si cercava il pretesto per impedire il dibattito in consiglio comunale sulla costituzione di parte civile. Hanno scelto la strada peggiore per farlo perché hanno calpestato il ruolo del presidente del consiglio comunale che ad Aversa ha smesso di essere una figura di garanzia”. “Piuttosto che offendere rispondano pubblicamente sul perché non ritengono la città parte lesa da un’inchiesta che ha interessato un bene di proprietà dell’ente e un sindaco in carica. Stanno scrivendo una pessima pagina, ritirino quella delibera e accettino l’invito della procura”. “Come partito inoltre rispediamo al mittente le accuse a Paolo Santulli e Marco Villano nonché quelle di familismo. Santulli ha maturato un diritto così come è un diritto svolgere attività istituzionale per un lavoratore dipendente. Le sue presenze dovrebbero ricevere un plauso perché dimostrano che sta svolgendo a pieno il mandato ricevuto e non possono essere ritenute uno spreco. Mi chiedo che lezioni può dare chi ha detto più volte no al taglio dei gettoni di presenza o chi è passato da redditi miseri a cifre più sostanziose solo in virtù dell’incarico politico ricoperto. Aggiungo inoltre che c’è chi, fino al giorno delle dimissioni, ha collezionato un numero infinito di assenze in giunta ricevendo regolarmente l’accredito dello stipendio. Infine sottolineiamo che familismo e nepotismo, che albergano in Forza Italia, non trovano spazio nel centrosinistra. Non ci sono genitori e figli attivi in politica a differenza di altri partiti dove sui padri si è costruita la carriera politico-istituzionale dei figli non tralasciando nemmeno i cambi di partito o l’aver abbracciato il civismo”. “Ci dicano -conclude Gatto- le loro idee nel merito, ammesso che ne abbiano”.


ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO
GLI UNICI BISTRATTATI E OFFESI SONO GLI AVERSANI
Il Partito democratico di Aversa denuncia l’atteggiamento irresponsabile dei consiglieri comunali di maggioranza che nella giornata di giovedì hanno fatto saltare il numero legale per sottrarsi al confronto su alcuni importanti temi posti all’ordine del giorno del civico consesso a cominciare dalla costituzione di parte civile nel processo nato dall’inchiesta The Queen per finire all’adesione alla centrale unica di committenza con i comuni di Sant’Antimo e Casandrino.
La maggioranza, che ormai non c’è più in consiglio comunale, resasi conto dei numeri dopo il voto sull’inversione dell’ordine del giorno, ha cercato un pretesto per giustificare un comportamento che dimostra uno scarso senso delle istituzioni. Il presidente del consiglio comunale avrebbe dovuto restare al suo posto e svolgere il ruolo di garante dell’intero consiglio comunale, avvalendosi degli strumenti che il regolamento per il funzionamento dello stesso  mette gli mette a disposizione per mantenere un clima tranquillo in aula.  Naturalmente non ce ne era bisogno perché nessuno è trasceso nel corso dei primi interventi e le presunte offese sono solo un goffo tentativo per sviare l’attenzione della città dai temi veri del dibattito. Bisceglia ha preferito comportarsi come un semplice consigliere di maggioranza e eseguire il diktat del sindaco e pertanto riteniamo che non possa continuare a ricoprire tale incarico. Deve dimettersi non ci sono alternative per ridare credibilità al consiglio comunale e alla carica di presidente del Consiglio. Tra l’altro non è la prima volta che viene meno rispetto ai suoi doveri di garante di tutti.  L’unica offesa ieri, a nostro parere, è la città, i cittadini
Uscendo ieri dall’aula, ancora una volta, la maggioranza ha messo davanti all’interesse collettivo quello del singolo, evitando che si discutesse della costituzione di parte civile. Il Partito democratico andrà avanti in tutte le sedi perché ritiene che anche la delibera di giunta approvata sul tema sia lacunosa e si fondi su una valutazione totalmente errata. Il comune, infatti, è proprietario della struttura di via Saporito, concessa in comodato d’uso all’Adisu, ed è dunque a tutti gli effetti parte lesa nel procedimento in corso. A ciò si aggiunga il danno di immagine causato alla città dall’inchiesta da cui speriamo comunque che l’uomo De Cristofaro possa uscire indenne. Si ribadisce pertanto la richiesta di revocare quella delibera e avviare subito le procedure per la costituzione di parte civile.
Allo stesso tempo ribadiamo la totale contrarietà all’adesione alla Centrale unica di committenza con Sant’Antimo e Casandrino. Riteniamo non ci siano le condizioni per abbandonare dalla Stazione Unica Appaltante, garanzia di legalità e trasparenza. Già in passato il comune di Aversa ha provato altre strade ma è andata male. Fa sorridere il sindaco Enrico De Cristofaro che ci accusa di non volere la pista di atletica dopo che loro hanno fatto di tutto per rallentare l’iter mettendo a rischio il finanziamento salvato per l’ennesima volta dall’onorevole Paolo Santulli.
Il Partito democratico, inoltre, esprime la propria totale e incondizionata solidarietà ai consiglieri comunali Marco Villano e Paolo Santulli bersaglio di un becero attacco sul piano personale. Un goffo tentativo di gettarla in rissa per impedire che l’attenzione resti sui temi. Informiamo i signori di Forza Italia che le pensioni o vitalizi, per cui sono comunque stati versati die contributi,  non le paga un partito e che avere un lavoro dipendente ma mettersi a disposizione delle collettività non ha alcun risvolto di moralità dato che viene semplicemente applicata la legge. Invitiamo piuttosto la città a riflettere su quanti hanno visto e vedranno le proprie dichiarazioni dei redditi lievitare in virtù dell’incarico politico ricoperto. Non accettiamo lezioni da chi ad inizio consiliatura ha votato contro il taglio dei gettoni di presenza che abbiamo anche provato più volte a destinare ad altri capitoli di spesa. Nell’occasione sottolineiamo che la sezione del sito web del comune ‘Amministrazione trasparente’ è totalmente lacunosa ma sappiamo che con la trasparenza questa maggioranza fa a cazzotti. L’ultimo caso è l’aver negato la diretta streaming dell’ultimo consiglio comunale: temevano che la città venisse resa partecipe della loro grande fuga.
Rispediamo al mittente, inoltre, le accuse di nepotismo e familismo. Abbiamo già spiegato che una cosa sono i figli che raccolgono l’eredità dei padri, anche ad anni di distanza e un’altra e vedere un figlio chiamato a dettare la linea politica al padre sindaco. Del resto capiamo che loro facciano fatica a comprendere questa differenza dato che c’è chi ha costruito carriere con le parentele e ora vuole spiccare il volo verso Roma mettendo il cappello sulla nostra città. E quali lezioni può dare, inoltre, chi ha cambiato partito, dopo aver ricoperto incarichi politici di rilievo nazionale, a ridosso di una competizione elettorale. Non ci sono i margini per accettare lezioni di coerenza da chi era Udc, ha occupato Forza Italia salvo poi agitare la bandiera del civismo per convenienza salvo poi ammainarla di nuovo.
Nonostante gli insulti che arrivano dal partito di maggioranza relativa sottolineamo che non cadremo nel loro tranello. Non ci faremo trascinare in un vortice di insulti. Vogliamo discutere dei problemi della città e continueremo a farlo presentando ordini del giorno da discutere in consiglio comunale, perché a fronte di una maggioranza senza numeri e senza idee non abbiamo alternative di farci carico dell’onere della proposta mentre il sindaco continua a non dare risposte anche sul suo presunto ‘Patto per la città’.

Redazione

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