La Storia di Aversa. “Totonno ‘A Zucculella”, ecco chi era il famoso personaggio aversano
Quasi tutti conoscono i personaggi aversani importanti, quelli che hanno scritto la storia locale, ma ce ne sono altri non molto noti che, seppure in minima parte, hanno contrubuito con la loro presenza a costruire tasselli della storia cittadina.
Tra questi, va senz’altro ricordato: ”Totonno ‘a zucculella”. In un tempo non molto lontano, una parte della nostra città, quella del borgo, era chiamata la zona dei ”grammignari”, i quali, provvedevano a tenere puliti i terreni. Il loro lavoro, consisteva principalmente nell’estirpare con le mani le erbacce come le graminacee. Altro mestiere molto di moda a quel tempo, era quello di Totonno Iavarone che, con pazienza e numerosi appostamenti, riusciva a catturare le fastidiose talpe che flagellavano i raccolti (da qui il suo soprannome).
Non appena individuava una pista sotterranea, Totonno la seguiva immediatamente, dopo di che, immobilizzava la preda, per poi finirla brutalmente.
Calata la sera, Totonno rientrava a casa, sfoggiando appese alla lunga cintura, le vittime di quell’atroce carneficina. Era uno spettacolo, anche se per alcuni disgustoso, ma quel rude cacciatore così poteva guadagnarsi da vivere, poiché il proprietario della terra, poi, pagava quelle ”zucculelle” una lira cadauna.
La gente usciva dai bassi: ”currite, sta passanno Totonno, verimmo quante zoccole ha pigliato!”. Questa è la storia di Totonno, che oggi non è più tra noi, e forse passeggia per altri campi più lontani, portandosi con sé quel mestiere che praticava tra l’indifferenza umana.
Per questo non è importante solo descrivere i fatti, ma capire quali sono stati i sentimenti, le passioni, che hanno portato i protagonisti di tante storie, come quella del nostro personaggio, ad agire in quel modo, storie di amarezze e di brutture, storie consumate quando la distanza tra classi sociali era assai più marcata di oggi.
Luigi Cipullo
(tratto da ”Tipi di un tempo che fu”, foto di Carlo Capone)