Napoli. Incendi, MNS: “Tavolo tecnico per avviare l’azione di prevenzione”

” Fermare la devastazione del fuoco nei boschi del Vesuvio e di tutta la nostra regione, sembra una sfida impossibile: ogni anno si parla di emergenza, si chiedono maggiori risorse di mezzi e uomini, si auspicano maggiori sanzioni penali. Accanto ad una doverosa opera di repressione e un’azione di investigazione per prevenire e punire gli autori degli incendi, è indispensabile avviare una azione di prevenzione per conseguire l’obiettivo della riduzione del danno ambientale e sociale che ogni anno centinaia di incendi determinano che sembra inarrestabile e senza una soluzione definitiva”. Cosi dopo il tavolo tecnico, tenutosi oggi, i Dirigenti Nazionali Rosario Lopa, componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Territorio Turismo Agroalimentare, e Alfredo Catapano, componente del Dipartimento Commercio e Pmi del Movimento Nazionale per la Sovranità di Alemanno e Storace.

“Per una lotta efficace contro gli incendi boschivi, comunque, servono sicuramente sanzioni più severe e più mezzi per lo spegnimento del fuoco, con la certezza della pena, mah è anche indispensabile un coordinamento tra i diversi Enti che operano sul territorio, una sorveglianza attiva delle aree a maggior rischio di incendi o di maggior valore ambientale e naturalistico, l’avvistamento degli incendi e l’intervento tempestivo per ridurre al minimo la superficie percorsa dal fuoco e i relativi danni all’ambiente ed alle persone. Ci preme sottolineare che ci sono grosse responsabilità degli enti preposti come Regione Campania e della Città Metropolitana di Napoli, e per far fronte a questa totale mancanza di iniziativa, che con diversi esperti di settore e di associazioni abbiamo elaborato alcune linee guida, qualcuna già previste dalle norme mah mai applicate, che si ritengono indispensabili alla prevenzione efficace degli incendi:

-Garantire il censimento tempestivo da parte dei Comuni di tutte le aree percorse dal fuoco e la realizzazione delle relative cartografie informatizzate, evidenziando le aree dove gli incendi si ripetono con maggiore frequenza per orientare le investigazioni di polizia, la prevenzione del dolo e per una migliore gestione dell’attività di vigilanza e di intervento sul fuoco.

-Coordinare tra loro i diversi Enti che operano direttamente e indirettamente sul territorio per la sorveglianza e l’avvistamento degli incendi boschivi e per l’intervento sul fuoco. Essenziale è la collaborazione tra gli Enti locali, lo Stato e gli Enti gestori delle aree protette , al fine di dare la priorità nelle attività di prevenzione degli incendi ai territori dei Parchi nazionali e regionali e nelle altre aree ad alto valore di biodiversità.

-Prevedere insieme ai punti di avvistamento le pattuglie mobili, con attrezzature e materiali per il pronto intervento sul fuoco, in contatto radio diretto con i diversi punti di avvistamento e la centrale operativa. Le pattuglie, oltre a garantire un presidio del territorio, sono in grado di raggiungere in tempi rapidi la località dove viene segnalato il pennacchio di fumo, verificare la fonte e l’entità dell’incendio, intervenire direttamente su piccoli focolai o dare l’allarme alla centrale operativa nel caso in cui l’incendio abbia proporzioni non più controllabili direttamente. Questo presidio mobile sul territorio consentirebbe, oltre alla riduzione dei tempi di intervento, di ottimizzare l’utilizzo dei mezzi e delle squadre antincendio. La rapidità dell’intervento delle squadre operative antincendio, se non risolve il problema del numero degli incendi, permette invece di limitare con efficacia la superficie percorsa dal fuoco e quindi il danno reale al patrimonio boschivo. Anche l’attivazione di queste pattuglie mobili potrebbe consentire una occasione di occupazione stagionale basata sulla prevenzione degli incendi e non esclusivamente sull’opera di spegnimento.

-Per le aree percorse dal fuoco escludere l’automatismo degli interventi di riforestazione, privilegiando interventi di bonifica che favoriscano la rinaturalizzazione spontanea della vegetazione, la natura riesce in molti casi a sanare da sola le ferite inferte dall’uomo, quello che chiede è solo tempo. Spesso gli interventi di riforestazione (oltre ad essere inutili o dannosi dal punto di vista ecologico) costituiscono un’altra occasione di speculazione economica che alimenta direttamente o indirettamente l’industria degli incendi boschivi.

– Realizzare campagne di sensibilizzazione sui rischi degli incendi boschivi e di informazione sulle sanzioni penali cui incorre chiunque provochi, anche involontariamente, un incendio. Oltre che diffusa, l’informazione deve essere anche permanente , evitando quella episodicità spesso stimolata dall’ennesima stagione di emergenze sul fronte del fuoco”.

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Redazione

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