Portici. M5S: “Cuomo non è ancora Sindaco ma si prende i meriti che non gli competono”

“Il sindaco non c’è, perché chi di dovere non l’ha ancora proclamato, eppure a Portici c’è un senatore che si arroga il diritto di esercitare le funzioni di primo cittadino, assumendosi i meriti di interventi pubblici che non competono al suo status di parlamentare. Dalla pulizia delle spiagge, a quella delle strade, dalla legalità restituita ai cittadini con massicci interventi della forza pubblica, alla ricomparsa, addirittura, del leggendario strumento che elimina le deiezioni canine dai marciapiedi. A Portici il sindaco non c’è, eppure il senatore piddino Enzo Cuomo, indiscusso trionfatore alle amministrative, ma non ancora proclamato, si attribuisce tutti i meriti di un’improvvisa messa in moto della macchina amministrativa comunale, che allo stato è retta solo ed esclusivamente da un commissario prefettizio. Addirittura, oltre ai poteri del sindaco, Cuomo se ne attribuisce anche alcuni di natura ‘divina’, conferendosi il merito di aver pulito il mare con la sola imposizione della sua buona volontà”. Così i consiglieri M5S neoeletti Giovanni Erra ed Alessandro Caramiello.

“Resta un giallo – sottolineano gli esponenti M5S – la mancata proclamazione del sindaco a Portici. Avendo infatti il seggio unico elettorale espletato da diversi giorni ogni pratica relativa a riconteggio delle schede ed avendo concluso l’esame di eventuali ricorsi, non risulta alcun motivo ostativo che impedisca la proclamazione del sindaco. Se Portici è un comune complicato per le sue troppe sezioni, come sottolineato dallo stesso Cuomo, giova ricordare che nel 2013 sempre a Portici e con il medesimo numero di sezioni, le operazioni di voto al ballottaggio si conclusero l’11 giugno e a quest’ora l’allora sindaco Nicola Marrone si era già insediato da tempo. Quanto alle voci su uno strategico ritardo per consentire a Cuomo di raggiungere il 16 settembre ancora con i galloni di senatore e maturare il vitalizio, suggeriamo a Cuomo, per sgomberare il campo da dubbi, la strada delle ‘dimissioni’. Un espediente che il Nostro ha mostrato di conoscere, tenuto contro che in campagna elettorale ha annunciato fino alla noia che si sarebbe dimesso. Ebbene, gli ricordiamo che quello delle dimissioni è un atto libero che può essere presentato in qualsiasi momento senza dover per forza attendere alcuna proclamazione. Ci tolga da ogni imbarazzo e faccia cessare ogni maldicenza (come la definisce lui), presenti subito le dimissioni in Senato e consenta al Comune di ripartire subito dopo aver incassato la proclamazione. Magari questa volta potrà legittimamente arrogarsi meriti di opere che non sono state e ancora non sono di sua competenza”.

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Redazione

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