Sud, Confapi: “Ok nuovi fondi ma stop a burocrati nullafacenti”
«Vanno benissimo i contratti di sviluppo così come è gratificante l’attenzione che il ministro Carlo Calenda e i colleghi di Governo rivolgono al Sud, ma i soldi non sono l’unico problema da affrontare per stimolare la crescita delle regioni meridionali. Contro la malaburocrazia e la mancanza di professionalità e competenze delle articolazioni della Pubblica amministrazione, anche le centinaia di milioni di euro di finanziamenti pubblici servono a poco». Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli, commentando la firma degli accordi di programma per Campania e Calabria, questa mattina, tra il ministro dello Sviluppo economico e l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri.
«Dobbiamo essere onesti: gli Enti locali, purtroppo, non hanno gli strumenti e le capacità per governare grandi processi di trasformazione territoriale e per dedicarsi seriamente alla progettazione del territorio – aggiunge Falco – e questo accade non sempre per colpa della politica, che pure ha i suoi mille difetti ma per tutt’altre motivazioni».
«I dirigenti pubblici e quanti, a vario titolo, approfittando delle pieghe della legge Bassanini, detengono il potere di firma – ha concluso Falco – e vi rinunciano dolosamente per non assumersi responsabilità che la legge attribuisce loro, responsabilità per le quali chiariamo sono pagati profumatamente, non sono dei “passacarte”. Purtroppo, è scomodo dirlo ma costoro sono la vera zavorra di un Sud sì arretrato ma che vorrebbe comunque rialzarsi».