AIBA World Boxing Championships 2017, il punto del Presidente FPI Lai
Giornata di break quest’oggi alla SportHalle di Amburgo, dove è in corso l’edizione 2017 dei Mondiali Elite Maschili AIBA. L’evento, indetto dall’AIBA ed organizzato dalla Federazione Tedesca di Pugilato, riprenderà il 31 con la prima trance di Semifinali seguita dalla seconda in programma il primo settembre. Sabato 2 le Finalissime. Venti le nazioni aventi ancora boxer in gara e assicuratesi, quindi, almeno un bronzo: Cuba (7), Kazakhistan (6), Colombia (1), Korea del Sud (1), Uzbekistan (6), Inghilterra (1), India (1), USA (3), Armenia (1), Azerbaijan (2), Ucraina (1), Russia (2), Georgia (1), Mongolia (1), Francia (1), Ecuador (1), Irlanda (1), Camerun (1), Australia (1). L’ultimo dei sette Azzurri partecipanti, Manuel Cappai 52 Kg, è uscito di scena ieri nei quarti, superato dal Russo Golanov – un avversario scorbutico – anche a causa di un infortunio alla mano destra che non gli ha dato modo di usarla dall’inizio della seconda ripresa. Cappai, subito dopo il match, è andato in ospedale, accompagnato dal Team Doctor Mario Sturla, per sottoporsi ad acceramenti dai quali è stata evidenziata una frattura. L’arto è stato quindi ingessato.
“E’ stato un Mondiale complicato e difficile – queste le parole del Presidente FPI Vittorio Lai – nel quale, come si evince dagli esiti dei quarti, le nazioni europee hanno fatto molta fatica. La Russia, ad esempio, è riuscita a portare solo due boxer in semifinale; Inghilterra, Irlanda, Francia e Germania – paese ospitante – solo uno a testa. Cuba a parte, che come al solito l’ha fatta da padrone, c’è da sottolineare il dominio di paesi come Uzbekistan e Kazakhstan, che ormai sono realtà consolidate del movimento pugilistico mondiale. Il nostro Manuel Cappai è andato molto vicino al raggiungimento del podio ma l’infortunio della mano destra nel match contro Galanov gli ha impedito di ottenere una vittoria che era nelle sue corde, pur avendo davanti un pugile ostico e forte. Siamo stati ‘sfortunati’ con alcuni verdetti, vedasi il caso del 56 Kg Raffaele Di Serio e del +91 Kg Guido Vianello, che avrebbero potuto arridere ai nostri ma che invece gli sono stati sfavorevoli. Valentino Manfredonia oltretutto è reduce dall’infortunio al ginocchio degli ultimi Europei. Non possiamo, ovviamente, essere contenti del risultato ottenuto ma bisogna sottolineare che siamo in un periodo delicato di ricambio generazionale, avendo rinnovato il parco atleti nel rispetto dell’esperienza del Team Azzurro. L’età media dei nostri atleti si è di gran lunga abbassata, ventiquattro anni, fatta eccezione per i più navigati. Siamo dunque in una fase di sperimentazione e di analisi approfondita dello stato di salute delle Nazionali Azzurre, testate in occasione di tre eventi importanti come gli Europei Maschili Elite, i Campionati UE Femminili ed i Mondiali di Amburgo. Tutto questo servirà per adottare gli interventi necessari alla definizione di una programmazione ponderata e mirata ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, con l’obiettivo di raggiungere risultati consoni alla tradizione pugilistica italiana”.