Barcellona. Media locali: ‘obiettivo anche Sagrada Familia’

Oltre 48 ore dopo l’attacco sulla rambla, a Barcellona sono nel vivo le indagini per ricostruire l’accaduto e risalire ai responsabili. Le ultime notizie che giungono dalla Spagna è che il piano iniziale della cellula jihadista che ha colpito giovedì sulla Rambla prevedeva un attacco con tre furgoni carichi di esplosivo Tatp e bombole di gas per distruggere la Sagrada Familia, il celeberrimo tempio di Antoni Gaudì simbolo di Barcellona, scrive El Confidencial citando fonti delle indagini.  I jihadisti hanno dovuto rinunciare al loro ‘piano A’ e ripiegare in tutta fretta sugli attacchi alla Rambla e a Cambrils dopo che mercoledì notte una esplosione probabilmente provocata da un errore nella manipolazione degli ordigni ha distrutto il covo di Alcanar.

Il piano iniziale prevedeva la preparazione nella base operativa di “enormi quantità” di Tapt, l’esplosivo dell’Isis detto anche “la madre di Satana” per la sua alta instabilità, nella base di Alcanar, che sarebbero state poi caricate sui tre furgoni noleggiati dal gruppo. L’obiettivo era “fare saltare in aria” il tempio emblematico di Gaudi, visitato ogni giorno da migliaia di turisti. Un atto che avrebbe avuto un’onda d’urto enorme in tutto il mondo. I preparativi per l’attentato erano nella fase conclusiva secondo le fonti citate da El Confidencial quando il covo è esploso. Fra le macerie sono stati ritrovati i resti di due persone.

Avevano a disposizione esplosivo Tatp per realizzare tre autobomba i terroristi della cellula che ha colpito in Spagna. Nel covo sono state trovate tracce di acetone, perossido di idrogeno, 106 bombolette di butano e altro materiale per assemblare un ordigno. Il piano era quello di far esplodere un’autobomba sulla Rambla di Barcellona, una a Cambrils e una terza nella città di Vic.

(ANSA)

Redazione

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