Cesa. L’attacco del gruppo consiliare Cesa C’è: “Un flop il “Restiamo a Cesa” di Guida e soci”
“Il karaoke senza casse funzionanti (e SIAE), la cocomerata senza cocomeri, la partita del Napoli senza partita e il cinema in piazza senza film. Se il sindaco Guida e i suoi volevano stupire i cesani con effetti speciali, ci stanno riuscendo alla grande. 12, 15, 16, 17: cari cesani, giocate questi numeri e tentate la fortuna. E’ la quaterna vincente sulla ruota napoletana della “fetecchia”. Il programma estivo dell’amministrazione Guida si sta sgonfiando velocemente come un pallone bucato. Le quattro serate principali, di cui abbiamo riportato sopra le date, sono già state cancellate per improvvisi guasti, sopraggiunti problemi tecnici e, come simpaticamente dice qualcuno, forse per il colore dei cocomeri. Manca solo la comparsa del temibile “mammone” in Piazza De Michele e poi siamo davvero al completo”. E’ quanto dichiara il gruppo consiliare di minoranza Cesa C’è.
“L’invito a “restare a Cesa” con tanto di locandine pubblicate a mezzo stampa, si è trasformato in una amara beffa per i cittadini che, ogni giorno, attraverso i social chiedono speranzosi informazioni sugli eventi in programma. Il copione è sempre lo stesso: silenzio assordante, mistero e poi sempre la solita comunicazione di annullamento a poche ore dall’ inizio dell’evento. Tanta gente (naturalmente chi può e ne ha la disponibilità economica), è costretta a spostarsi ogni sera nei paesi vicini che, grazie al lavoro degli amministratori e delle associazioni locali, propongono cartelloni di tutto rispetto. Rispetto che questa amministrazione non sta avendo per i cittadini, come dimostrano i fatti. Un cartellone estivo non si può programmare in pochi giorni, anche per le autorizzazioni previste per legge e per gli impegni di spesa. In altre realtà, gli amministratori, oltre a prevedere cifre adeguate nel bilancio comunale, hanno provveduto a rimpinguare i fondi a disposizione tassandosi o rinunciando a parte delle indennità percepite. Se le cose si vogliono fare, si fanno. Prima delle ragioni di tasca, vengono quelle del cuore. Regalare qualche serata diversa a chi non può muoversi da Cesa, è un dovere per chi lo amministra. Non è un atto eroico e non è nulla di eccezionale. Mentre nei paesi intorno al nostro, la gente canta, balla e si diverte, a Cesa abbondano gli sbadigli e la delusione. Ancora una volta tante chiacchiere e pochissimi fatti. L’acqua è poca e la papera non galleggia”.