Cesa. Lavoratori DHI, Flaica CUB: “Atto discriminatorio dell’azienda, fuori dai pagamenti”
“Ci risiamo, abbiamo appreso dalla comunicazione giunta in data odierna che la società DHI S.p.a. in data 30.08.17 ha provveduto al pagamento dei dipendenti dei cantieri di Roccaromana, Bellona e Teverola, escludendo ancora una volta i dipendenti del cantiere di Cesa. Immediata e doverosa la Nostra reazione, annunciando un’assemblea sindacale già domani dalle ore 09:00 alle ore 11:00 finalizzata soprattutto per sedare gli animi dei lavoratori nuovamente offesi e mortificati da una disposizione discriminatoria della propria azienda”. E’ quanto dichiara l’organo sindacale Flaica CUB.
“Infatti la DHI S.p.a., che si pregia del fatto di essere sempre sensibile alle problematiche dei propri dipendenti, in questo caso ha preferito tapparsi le orecchie e coprirsi gli occhi dinanzi a lavoratori in attesa dello stipendio di luglio hanno trascorso un triste ferragosto e quasi sicuramente si ritroveranno a fare salti mortali per sostenere le spese scolastiche dopo aver saldato i debiti contratti per mettere il piatto a tavola. Giusto per precisare, la FLAICA CUB in palese disaccordo con la O.S. FIADEL, in occasione della riunione tenuta presso la Prefettura di Caserta riteneva insufficienti le garanzie espresse dal Comune di Cesa poiché l’azienda, con atteggiamento piuttosto pretestuoso, restava saldamente ancorata alla posizione assunta in precedenza, ovvero attendere di incassare la fattura del Comune prima di autorizzare i pagamenti degli stipendi. Tuttavia, allo stato attuale, nemmeno gli impegni assunti dal Comune sembrano concretizzarsi aggiungendo ulteriori elementi negativi alla vicenda. In realtà è piuttosto sospetto l’atteggiamento assoggettante dell’Ente, auspichiamo in un serio intervento dell’Amministrazione anche se resta purtroppo confermato lo stato di agitazione dei dipendenti e lo sciopero proclamato per il 16 settembre, a ridosso della scadenza per il pagamento dello stipendio di agosto. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!”.
