La Storia di Aversa. Le antiche strade aversane: perché si dice “abbascio ‘a funnina!”
Ad Aversa, come in generale in altre città e paesi, venne dato alle vie un nome desunto di volta in volta da vicine chiese o monasteri, da associazioni di arte e mestieri, da famiglie nobili, da eventi locali e, soprattutto, dalle caratteristiche del luogo. Solo rispolverando quelle antiche consuetudini locali è possibile gettare luce su aspetti etnografici e storici altrimenti in ombra o difficilmente ricostruibili.
In questo articolo, mi propongo di verificare il significato di un particolare tipo di idronimo (nome riferito ad un corso d’acqua), molto diffuso nei dintorni del popoloso quartiere di Savignano. Soltanto cercando di decifrarne l’etimologia è possibile recuperare precedenti storici e tradizioni, che ci permettono di riscoprire una memoria locale densa di informazioni preziose. Sarà il caso dell’odonimo ”abbascio ‘a funnina” con cui dialettalmente si indica l’attuale Via La Marmora (già Via del Torrente, Strada Piazza Lunga o Fondina) stradina che collega la Piazza Savignano con Via Roma.
Il termine ”funnina/fondina/fonnina” , si potrebbe legare sia a fodina (che deriva da fodere = scavare, volendo indicare quindi una cavità artificiale) sia a fondo, cioè ad una depressione naturale del suolo o addirittura a ”fondiglio” indicando, in questo caso, il luogo dove normalmente avveniva la posatura delle acque piovane che si raccoglievano per deflusso naturale.
Tutte queste ipotesi rimandano comunque ad un abbassamento di una parte di strada rispetto ad un livello normalmente pianeggiante e sopraelevato, un termine, questo aversano, molto diffuso nella zona di Ventotene. In alcuni documenti si legge che: ”Judec Nicolaus Medicus declaret tenere a Congregationi S. Pauli de Aversa ad annuum redditum sex granorum auri quondam terrae petiam sitam extra civitatem, ubi dicitur Fundina anno 1670”. Aversa, come altri paesi dell’agro, combatte da secoli contro l’annoso problema degli allegamenti che si verificano a seguito di piogge continue. Già dal Cinquecento era utilizzato il termine ”lava”, con il quale non si indicava il magma vulcanico, bensì un torrente d’acqua piovana. Tale parola si era già in parte svuotata semanticamente, assumendo nella locuzione ”una lava di” il significato esteso di ”una gran quantità di” materiale liquido. Tra le peggiori inondazioni del secolo scorso, si ricorda quella che ebbe luogo il 18 agosto del 1949, che produsse i suoi danni in Savignano e nelle vie adiacenti.
Luigi Cipullo