Napoli. Insultata mentre partoriva al Cardarelli, Borrelli: “Fuori le mele marce dagli ospedali”
“La denuncia della biologa casertana che, come evidenziato su Repubblica, ha messo nero su bianco la sua incredibile esperienza in una denuncia dove ha specificato di essere stata insultata e denigrata mentre partoriva al Cardarelli e poi lasciata senza adeguata assistenza perché il personale di turno dormiva, si somma a tutta una serie di episodi, tra i quali la tragica morte della giovane ventenne avvenuta l’anno scorso in seguito ad un intervento per aborto volontario, che dimostrano quanto ci sia ancora da fare per assicurare alle persone un’assistenza sanitaria adeguata e quanto c’è ancora da lavorare per buttare fuori dagli ospedali tutte le mele marce”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, componente della commissione Sanità.
“Ho immediatamente contattato il direttore, Ciro Verdoliva, per avere aggiornamenti su questo penoso episodio. Devo dire che bene ha fatto ad ascoltare la paziente e a disporre immediatamente una commissione interna che concluderà la sua attività istruttoria il 4 settembre per far luce sulla vicenda, così come trovo quanto mai opportuno che sia in ferie d’ufficio il primario del reparto fino a marzo 2018, data del suo pensionamento. Ma adesso è giunto il momento – prosegue – che ognuna faccia la propria parte per dire basta ai furbetti del cartellino, a chi tratta male i pazienti, a chi dorme o cucina durante i turni di lavoro; tutti episodi che continuano a mortificare l’intera categoria dei medici e degli operatori sanitari. Proprio ai tantissimi lavoratori onesti mi rivolgo chiedendo di smettere di coprire i colleghi che fanno i furbi o che hanno comportamenti poco professionali o, in certi casi, truffaldini”.
“Sono convinto, purtroppo, che accadano ancora molti episodi simili negli ospedali campani – conclude Borrelli – e che tante vittime non abbiano la possibilità o la forza di denunciarli; a tutti costoro io chiedo di aiutarci a portare avanti la battaglia che la Regione sta facendo per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie trovando il modo di segnalare dalle piccole alle grandi disfunzioni del sistema come ha fatto la biologa casertana. Solo così potremo condurre in modo efficace una ‘operazione pulizia’ che possa restituire dignità a tutti i ricoverati e difendere l’immagine dei nostri ospedali all’interno dei quali, è bene ricordare, esistono tantissime eccellenze”.