Napoli. Trans di Aversa morto a Capodichino: non è stato decapitato
Emergono nuovi particolari sul ritrovamento del cadavere di un transessuale in un appartamento a Calata Capodichino. Smentite le notizie della testa decapitata e rinvenuta sotto al letto.
A dirlo Loredana Rossi, vicepresidente dell’associazione Trans Napoli, raggiunta telefonicamente dalla nostra redazione. Marcella, questo era il nome della transessuale morta. Era originaria di Aversa ma viveva da alcuni anni a Napoli. Risiedeva nell’appartamento a Calata Capodichino assieme al suo compagno, qust’ultimo presente nel momento della morte che ha tentato di rianimarla. E’ stato un errore nel dispaccio di agenzia e di alcune testate giornalistiche che riportavano la testa mozzata sotto il letto.
La 65enne Marcella è deceduta per un malore. Da alcuni anni si trovava in un profondo stato di depressione. E’ stata disposta l’autopsia per accertare la causa della morte. Marcella viveva in povertà e per questo era scattata la solidarietà nel quartiere.
In particolare un’amica, Gina Piscitelli, aveva aperto un conto dal salumiere affinché Marcella potesse fare la spesa tutti i giorni.
In particolare un’amica, Gina Piscitelli, aveva aperto un conto dal salumiere affinché Marcella potesse fare la spesa tutti i giorni.
Riferendosi poi al turpe omicidio di Vincenzo Ruggiero, la Vicepresidente Loredanna Rossi ha dichiarato che spera venga fatta la massima chiarezza dalla Magistratura inquirente in quanto l’assassino Guarente non ha potuto fare tutto da solo ed è stato aiutato da qualche complice. Come pure non crede alla lite fortuita ma alla totale premeditazione dell’omicidio avvenuto in Aversa alla Via Boccaccio.