Omicidio Vincenzo Ruggiero, la gelosia e il piano di Ciro Guarente nei confronti del 25enne
Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip il 35enne Ciro Guarente, detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Vincenzo Ruggiero, 25enne attivista gay scomparso ad Aversa il 7 luglio scorso (leggi qui). A Guarente è stata contestata l’aggravante della premeditazione. Il fermo è stato convalidato ed è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti comunque credono poco verosimile che Guarente abbia fatto tutto da solo, tenuto conto soprattutto delle modalità di occultamento del cadavere, tipicamente mafiose tagliando il tronco con una motosega, all’altezza dell’ombelico, spezzando in due il corpo. Poi ha decapitato Vincenzo e ha nascosto chissà dove il braccio sinistro e la testa quest’ultima ancora non ritrovata nel garage di un lotto a Ponticelli (leggi qui).
Il fulcro principale della storia è lei, Heven Grimaldi, la trans polacca fidanzata da anni con Ciro Guarente. Heven aveva però ospitato Vincenzo a casa sua da circa tre mesi. Il 25enne di Parete aveva trovato sistemazione dalla trans polacca per via di problemi familiari: aveva litigato con il fratello, non poteva rientrare a Parete. La presenza di Vincenzo in casa di Heven faceva saltare i nervi a Ciro.
Sulla triste vicenda ha detto la sua anche Heven Grimaldi pubblicando su Facebook un lungo post per ricordare Vincenzo. “Vita mia, non troverò mai la forza di accettare quello che ti è stato fatto, non oso immaginare la tua paura e il tuo dolore. Non riuscirò mai a sopravvivere senza di te, vorrei tornare indietro nel tempo, in quel lunedì 3 luglio quando mi hai accompagnata in stazione, per fermarmi e tornare a casa con te, continuare a passare ogni singolo secondo della mia vita al tuo fianco, solo tu mi rendevi veramente felice” (leggi qui).