Continuano le indagini per l’efferato omicidio di Vincenzo Ruggiero, l’attivista gay morto per mano di Ciro Guarente, detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del 25enne scomparso ad Aversa il 7 luglio scorso (leggi qui). A Guarente è stata contestata l’aggravante della premeditazione. Il fermo è stato convalidato ed è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’appartamento di via Boccaccio ad Aversa (in foto), dove è morto Vincenzo, è sotto sequestro. Gli investigatori sono alla ricerca di tracce che possano fornire indicazioni utili su come il giovane sia stata ucciso. La versione del Guarente, più volte ritratta, non ha convinto gli inquirenti. Per questo, un omicidio di tale brutalità, lo spostamento del cadavere da Aversa a Ponticelli, porta alla luce la possibilità che il Guarente possa aver avuto complici in questa triste storia. Intanto nella giornata di oggi sono stati effettuati accertamenti medico-legali sui resti di Ruggiero. Resta da capire dove sono le braccia e parte della testa, mai ritrovate in quell’autolavaggio abusivo a Ponticelli dove Ciro Guarente ha cementificato i resti del corpo di Vincenzo dopo averlo fatto a pezzi (leggi qui).
Il fulcro principale della storia è lei, Heven Grimaldi, la trans polacca fidanzata da anni con Ciro Guarente. Heven aveva però ospitato Vincenzo a casa sua da circa tre mesi (leggi qui). Sulla triste vicenda ha detto la sua anche Heven pubblicando su Facebook un lungo post per ricordare Vincenzo. “Vita mia, non troverò mai la forza di accettare quello che ti è stato fatto, non oso immaginare la tua paura e il tuo dolore” (leggi qui). Da come si apprende da voci di corridoio della Procura di Napoli Nord, nei prossimi sarà probabilmente anche Heven Grimaldi per cercare ulteriori indizi.
La gelosia forse in questa triste vicenda che ha accecato Ciro Guarente. Un uomo dalla doppia personalità. L’ex militare, da quanto si apprende, avrebbe avuto problemi sul posto di lavoro: infatti avrebbe partecipato a diverse sfilate gay ‘disonorando’ il codice etico-militare della Marina. Per questo sarebbe stato prima sospeso e allontanato e poi ricollocato in altro ufficio.
Anche la comunità gay e trans è totalmente scioccato per la morte di Vincenzo Ruggiero. Sotto shock anche perché l’assassino, dopo aver commesso il fatto, ha partecipato tranquillamente alla festa del matrimonio ‘religioso’ di Alessia Cinquegrana (il 13 luglio, ndr, leggi qui) facendosi fotografe col viso sorridente e si dichiarava preoccupato per la scomparsa del ragazzo mentre lo aveva già ucciso.
Loredana Rossi, vicepresidente dell’associazione Trans Napoli dichiara “la sua vicinanza alla famiglia di Vincenzo e non crede alla confessione dell’assassino. Un omicidio premeditato dove il Guarente ha sicuramente usufruito della complicità di qualcuno. Mi auguro che le forze dell’ordine e la magistratura inquirente faccia piena luce per dare giustizia a Vincenzo”.