Pisa. Rissa tra detenuti extracomunitari in carcere, Sinappe: “Uomini Penitenziaria pochi”
“’Sorveglianza dinamica’. ‘Superamento del concetto di posti di servizio’. ‘Riscrittura (al ribasso) delle piante organiche’: tutti concetti con cui abbiamo imparato a familiarizzare, accogliendoli con sorrisi sarcastici che nascondevano la facile previsione di ciò che sarebbe stato! Ed ecco che non tarda a palesarsi il vero scenario, quello crudo della quotidianità, quello che si scrolla di dosso proclami e miti di rinnovate filosofie custodiali e fa i conti con quella semplice operazione aritmetica che è il rapporto fra personale presente e popolazione detenuta”. E’ qunato dichiara in una nota il Sinappe, il sindacato nazionale di Polizia Penitenziaria.
“Accade così che un episodio di guerriglia posto in essere dai detenuti presso il carcere di Pisa (protagonisti un gruppo di extracomunitari che hanno dato in escandescenza a seguito della notizia del suicidio nella notte di un loro connazionale recluso presso lo stesso penitenziario) non può essere gestito né con la chimera della sorveglianza dinamica, né con gli omini di cartone. Servono gli uomini, e se la polizia penitenziaria non ne ha, si chiamano in supporto le forze del territorio. Arrivano così carabinieri, poliziotti di stato e persino la Guardia di Finanza. Non possiamo dire se l’episodio segna solo la fine del mito dell’autosufficienza della Polizia Penitenziaria (che stride non poco con il continuo ampliamento delle competenze che segna la strada della crescita professionale) oppure segna il fallimento dell’intero sistema penitenziario e della sua gestione. La filosofia del suturare qui e la, di applicare cerotti ad un sistema evidentemente in crisi, dimostra oggi – con l’episodio di Pisa – la completa fallibilità di un progetto pluriennale che guardando al risparmio di spesa, attraversa le disandevoli strade di una riscrittura del sistema sempre meno improntato alla sicurezza. E’ giunta l’ora che responsabilmente si faccia una seria riflessione sulle sorti del sistema Carcere!”.
