Pmi, Confapi: “Su fondi europei Regione Campania da bocciare”
«Parlare non basta, è un atteggiamento populista che lasciamo ai politici più beceri, noi che rappresentiamo le Pmi abbiamo il dovere di proporre modelli operativi. All’analisi dei fatti, ci sorprende come i gruppi parlamentari si battano per cose, seppur eticamente importanti, come ad esempio i vitalizi, e non su come spendere i fondi dell’Unione Europea. In Italia si sprecano dai 5 ai 6 miliardi ad essere ottimisti ogni anno. E quindi non è possibile fare finta di niente. È accettabile, arrivare ad ogni consiliatura all’emissione di decreti istituenti dei veri e propri calderoni? Calderoni che una volta vengono chiamati «Parco Progetti» e l’altra «Accelerazione della spesa», al fine di contenere tutte le necessità degli Enti Locali che, chissà per quale motivo, prima non erano finanziabili e poi lo diventerebbero. Cosa infatti che non succede, poiché al controllo di secondo livello, tutti i progetti vengono respinti e/o stralciati». Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.
«Siamo quindi, in una situazione in cui, politicamente vi è uno sforzo alla spesa che non corrisponde alla capacità dei richiedenti di progettare ma anche e soprattutto l’incapacità della Programmazione regionale di fare il proprio lavoro e cioè di istruire gli Enti richiedenti e le imprese sui requisiti minimi di accesso. Per non parlare dei valutatori che assistono, “ragioneristicamente”, alla presentazione dei progetti – prosegue Falco –. Di cosa abbiamo bisogno quindi, e qui mi rivolgo all’uomo capace e adeguatamente ostinato nel perseguire il raggiungimento degli obiettivi e cioè al Presidente De Luca, e anche a tutte le istituzioni nazionali di riferimento. Crediamo che si debbano ri-centralizzare le funzioni di progettazione delle opere infrastrutturali da realizzare. Si devono dotare le amministrazioni locali di un parco progetti reale e non sulla carta con una valutazione di priorità dell’intervento in questione. Questa cosa si chiama “Agenzia dello sviluppo del Mezzogiorno” che può fungere – spiega il presidente Confapi – da intermediario, magari per piccoli e medi Comuni per l’accesso ai fondi dell’Unione e quindi all’arrangement della progettazione tecnica ed economico-finanziaria e soprattutto, come accadeva in passato può essere in grado di gestire la priorità dei fondi nazionali per i centri dell’intero Mezzogiorno».
«Continuare così, caro Presidente De Luca, vuol dire continuare a mantenere una classe dirigente e amministrativa incapace, inefficiente e quindi costosa che crea solo nuovi benestanti irresponsabili. Metta quindi mano alla centralizzazione delle proposte di intervento, suddividendo la programmazione per province e metta sul tavolo già da ora i progetti disponibili evidenziandone la fattibilità e la finanziabilità oltre che la priorita; faccia dare senso alle parole programmazione e valutazione agli uffici della Regione. Noi – conclude Falco – siamo con le nostre esperienze sul campo a completa disposizione per darle un contributo che riteniamo importante. Sappiamo che possiamo fidarci di lei».