Aversa. Le abitudini sessuali degli Aversani…

Aversa città di divertimento di cultura ed arte. Di giorno e notte le scintillanti luci al led dei bar attirano clienti provenienti da ogni più piccolo anfratto dei19 comuni che la “incoronano”. Insomma una piaga costante e duratura. Ma Aversa è anche florida città di perversione e sesso venduto in strada. Chi vuol passare qualche ora, minuto o secondo in compagnia di dispensatrici di amore a pagamento non deve fare molta strada, basta giungere nei pressi del cimitero cittadino. Li la tipologia varia a seconda delle esigenze della clientela. Acconto alla famosa Maria a’pittata, storica passeggiatrice aversana che non disdegna la compagnia di giovani maschi sotto la trentina e per i quali sembra si conceda anche solo per una spesa al supermercato, troviamo da qualche settimana un’altra signora. Anche lei bruna, altra 1.50 circa e, come la sua collega, formosa abbastanza da emulare una delle donne Indiane tanto care a Bimal Mitra. Si accomoda nell’area parcheggio del luogo sacro ed attende che qualcuno si fermi. Se poi i vostri gusti sono di diverso genere, si può puntare sull’ampia gamma di transessuali reperibili non solo in strada ma anche attraverso pagine on line da fare invidia ai migliori webmaster di famosi brand. Monica, Ghessica ( con l’H) e Valentina battono quasi tutte le sere fuori alla stazione, bellissime molto di più delle donne vere quelle con la cellulite ed il ciclo per intenderci, e sempre sorridenti. Se il tempo permette espongono la merce stando anche ore in piedi su tacchi 14, se piove invece restano nelle loro auto ed attirano i clienti lampeggiando con i fari. Il gioco è semplice, se il cliente è interessato lampeggia con la medesima veemenza ed insieme o in macchine separate si dirigono verso un luogo appartato. Diverso discorso per la ricerca on line, qui la discrezione è elemento indiscutibile, chiami e una voce ( in genere molto mascolina) ti invita con un “ Ammoree sono qui per te”, l’incontro è a casa e molte di queste case, neanche a dirlo, sono proprio nel cuore dell’Aversa drengottiana. Lontana nella memoria, ma neanche tanto, è invece la vicenda che vide un gruppo di aversani divertirsi a scambiare mogli e mariti sul social network più famoso al mondo: Facebook. Nella grande piazza virtuale, nel posto dove tutto è il contrario di tutto, le foto ammiccanti di seratine intime e goliardiche bevute si ammirava la merce da “acquistare” o da “vendere”, tutto in amicizia si sa. Ma poi sui vizi privati e le pubbliche virtù ogni mondo è paese, come disse l’illustre aversano durante il suo soggiorno presso la corte della zarina di Russia, ed a proposito di russe ve ne parleremo nel prossimo articolo. Tratteremo della lotta intestina tra russe, ucraine e polacche ( magari parlassimo di quelli di Pelosi o Mungiguerra) per l’egemonia socio economica su vecchietti e quarantenni sfigati . Ad maiora!

Ro.Mi.Na.

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