Sequestrate 20 tonnellate di cozze prive di tracciabilità.
Bari. Non cessa l’importazione via mare di prodotti ittici potenzialmente pericolosi. Nella mattinata odierna gli ispettori del 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, che da giorni ispezionano accuratamente gli autoarticolati refrigerati provenienti dalla Grecia, hanno inferto un durissimo colpo nei confronti di importatori ed esportatori senza scrupoli, che non esitano a commercializzare prodotto ittico privo di qualsiasi documento che possa comprovarne la provenienza.
L’attività condotta dagli uomini della Guardia Costiera nelle prime ore del mattino, ha permesso di smascherare un traffico illecito che si serve di un ingegnoso stratagemma per sfuggire ai controlli: questo consiste nell’utilizzare per il trasporto via mare autoarticolati con rimorchi griffati da pubblicità ingannevoli, trattandosi di marchi che pubblicizzano alimenti diversi. Tutto questo nel vano tentativo di evitare, nelle fasi di sbarco dai traghetti, di essere sottoposti a verifica da parte dagli uomini della Guardia Costiera.
Nel corso dei controlli, infatti, l’attenzione degli ispettori pesca si è concentrata su un mezzo autoarticolato termo-refrigerato con targa bulgara, riportante un vistoso marchio di un’azienda produttrice di latte, panna e yogurt.
Alla richiesta di apertura del rimorchio, gli uomini in azione si sono imbattuti con loro grande sorpresa in un carico consistente in oltre 20 tonnellate di cozze nere, totalmente prive di qualsivoglia informazione utile a ricostruirne la zona di provenienza.
L’autista del mezzo, un 40 enne di nazionalità rumena, è stato subito identificato e invitato a scaricare interamente il mezzo in sicurezza all’interno della stazione navale della Guardia Costiera di Bari, dove grazie alla preziosa collaborazione dei dirigenti del servizio veterinario della locale ASL, è stato constatato l’effettivo rischio per la salute di chi avrebbe poi acquistato i mitili, decidendo per l’immediata distruzione degli stessi.Al conducente del mezzo e all’azienda esportatrice di nazionalità greca, è stata comminata una sanzione pecuniaria di 6.000 euro, con immediato sequestro di tutta la partita di mitili, ancora vivi, poi rigettati in mare al largo del porto di Bari, mediante l’ausilio dei mezzi navali della Guardia Costiera.