(VIDEO) Tv. Il Collegio, anche un 14enne di Casaluce nel reality ambientato nel 1961

Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica, torna da martedì 26 settembre, ogni martedì alle 21.20 su Rai2, Il Collegio: prodotto da Magnolia, l’inedito esperimento televisivo e sociale in 4 puntate, che catapulta un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 17 dietro ai banchi del Collegio Convitto di Celana, a Caprino Bergamasco, dove vigono le regole scolastiche ed educative dei primi anni ’60. A fare da voce narrante del programma riportandoci alle atmosfere di quegli anni, ritroviamo il conduttore Giancarlo Magalli.

Tra gli studenti troviano anche Davide Moccia, 14enne e dietro quella faccia da angelo, come dice lui stesso “c’è nu ver pazz”.
Anche lui sarà ne #IlCollegio, il reality ambientato nel 1961. Vive a Casaluce assieme al padre, alla madre e alla sorella. Si definisce un ragazzo iperattivo, sempre in movimento e sofferente della disciplina scolastica; in particolare del dover stare seduto al banco per ore. Pratica arti marziali ed è appassionato di videogiochi. Fa il 1° anno del Liceo Scientifico e sogna di diventare un ingegnere informatico o arruolarsi nell’esercito o nell’Aeronautica Militare.

I ragazzi dovranno dire addio a smartphone e computer per immergersi in una un’esperienza educativa di formazione e di relazioni molto diversa e lontana dalla loro realtà quotidiana. In questa macchina del tempo gli studenti saranno accompagnati da un gruppo di docenti – 7 professori e 1 preside – selezionati in base alle competenze didattiche e sociali proprie di quegli anni, in un percorso di studio che comprende, oltre alle tradizionali materie – Italiano, Storia e Geografia, Latino, Matematica, Francese, Scienze naturali ed Educazione fisica – anche Canto corale, Economia domestica per le ragazze e Applicazioni tecniche per i ragazzi.

Un tuffo nel passato che prevede delle vere e proprie “amenità” per i ragazzi di oggi abituati a studiare e relazionarsi dietro ad uno schermo, come imparare poesie a memoria, fare esercizi di calligrafia e sottomettersi ad regole disciplinari alquanto severe. Come già visto nella precedente stagione, è proprio la disciplina il vero punto focale del programma e vero scarto tra il sistema educativo e scolastico attuale e quello degli anni ’60. Per questo tutto il corpo docente a partire dal preside – la figura più carismatica e autorevole custode delle regole del Collegio – sono state selezionate con particolare cura per rispecchiare e far rispettare le ferree regole comportamentali e disciplinari di quell’epoca. Oltre ai professori, altre figure chiave della vita all’interno del Collegio sono i due sorveglianti: a loro il delicato compito di mantenere, notte e giorno, l’ordine e la disciplina nel convitto. Non soltanto dovranno verificare che i ragazzi non usino tutti gli oggetti “vietati” – primo fra tutti il cellulare – ma soprattutto che mantengano nell’abbigliamento e nei comportamenti il giusto contegno: capelli e divisa in ordine, pulizia personale e dei dormitori, sobrietà in mensa e negli spazi comuni e via discorrendo.

Al termine del percorso i ragazzi saranno chiamati a sostenere l’esame per l’ottenimento della licenza media di fronte alla commissione costituita dai loro professori; l’esame – proprio come nel 1961 – prevede lo scritto di Italiano e Matematica e l’orale su tutte le materie (Scienze, Storia, Geografia, Matematica, Latino, Francese e Italiano). Il loro giudizio finale, oltre a tener conto dell’esito dell’esame, comprende anche i voti ottenuti durante il corso di studi e la condotta generale tenuta dallo studente durante tutta la permanenza in Collegio.

Il programma si configura come un vero e proprio esperimento sociale dove la componente psicologica dei ragazzi giocherà un ruolo determinate: la disciplina ferrea, l’impegno scolastico, la vita comunitaria scandita da orari inflessibili uniti al distacco dalle comodità della vita familiare e da tutti gli apparati elettronici e di comunicazione, saranno una sfida appassionate per i 18 ragazzi che avranno modo di confrontarsi con i propri limiti e avere un’occasione di crescita.

Il set del programma è anche quest’anno il Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco, in provincia di Bergamo. La struttura, nata nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo, funzionava come collegio maschile e femminile e come istituto scolastico per i semi-convittori e per gli studenti esterni. Erano presenti circa 1.000 studenti di cui 700 vivevano all’interno. Tra gli studenti più noti ci fu anche Papa Roncalli.

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Redazione

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