Violenza sulle forze dell’ordine, Consap: ormai siamo al massacro

“I dati diffusi dall’osservatorio Asaps sono molto preoccupanti. Nei soli primi sei mesi del 2017 le aggressioni nei confronti degli uomini in divisa sono state ben 1.130, 6 violenze fisiche al giorno, una ogni 4 ore. E molte di queste contro donne in divisa, ma in questo caso siccome la donna è poliziotto, la solidarietà per il gentil sesso non scatta, e non capiamo perchè! La punta di follia si è toccata a Luglio quando gli aggrediti hanno toccato la cifra record di 10 al giorno! Purtroppo la statistica dice che quasi la metà delle aggressioni, ben 520 in sei mesi, è commessa da cittadini stranieri”. Lo dichiara Igor Gelarda dirigente del Sindacato di Polizia Consap.

“Da un lato c’è questa idea di impunità diffusa in Italia, e chi commette reati sa che difficilmente pagherà in proporzione a quello che ha commesso; dall’altro c’è un comparto forze dell’ordine che non è più in grado di affrontare questi fenomeni. Quando sappiamo che la legge non difende i tutori dell’ordine, ma piuttosto chi l’ordine lo infrange, quando sappiamo che abbiamo una età media di quasi 45 anni e siamo coscienti che circa il 40% dei nostri uomini entro 10 anni andrà in pensione, senza un ricambio proporzionato di nuove assunzioni; quando sappiamo che l’opinione pubblica si indigna di più per una frase scomposta di un poliziotto, piuttosto che per un poliziotto che perde la milza…cosa pensate che possiamo fare? Continua Igor Gelarda. E poi vi invito ad una riflessione. Se vengono aggrediti così facilmente poliziotti, Carabinieri e Polizia Locale, pensate come sarà ancora più facile attaccare un semplice cittadino? Oltre ad un cambio immediato delle leggi, in modo tale che tanto i cittadini quanto gli uomini delle forze dell’ordine vengano tutelati, abbiamo bisogno di nuove forze e di mezzi idonei a difendere noi stessi e a neutralizzare i male intenzionati. Lo spray al peperoncino è sostanzialmente poco funzionale, mentre potremmo valutare ipotesi di strumenti alternativi, quali taser depotenziati rispetto a quelli usati negli USA, utilizzabili solo in casi estremi da parte degli operatori delle volanti; o di altri strumenti utilizzabili, e siamo disposti a discutere qualsiasi ipotesi in tal senso. Infatti, e lo vedete dai giornali, nella stragrande maggioranza dei casi, non è possibile o non è contemplato dalla legge usare le armi. Non vogliamo, conclude Gelarda, diventare agnelli sacrificali di un sistema che non ci tutela. Rispetto e tutela per gli uomini in divisa, significa rispetto e tutela per lo Stato!”.

Redazione

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