Vitalizi, Serra: “I cittadini dovrebbero scendere in piazza invece…”
“Quando penso alla bassezza del livello culturale in Italia, mi cascano le braccia. In questi giorni il dibattito dovrebbe riguardare il vitalizio che verrà assegnato ai parlamentari. La data è quella di venerdì 15, ovvero 4 anni, 6 mesi e 1 giorno dall’avvio della legislatura. Si dovrebbe innescare una rivoluzione. I cittadini dovrebbero ribellarsi, scendere in piazza, costituire sit-in. Nemmeno i nati dopo il 1980, che andranno in pensione a 75 anni, proferiscono parola. Cornuti e mazziati. Se mai arriveranno al traguardo, ben poco godranno della stessa. Mentre i parlamentari andranno in pensione a 60 anni in caso di seconda rielezione”. E’ il commento di Pietro Serra, presidente dell’AFI – Alternativa Futura per l’Italia.
“Instupiditi come sono da cellulari, televisione e palestra, non diventano altro che pedine, schiavi del sistema. Allora questo è ciò che meritiamo. Non ci sono scuse, nessuna attenuante. Vederli incollati a trasmissioni oscene, dove a presentare è l’Alfonso Signorini di turno, è quello che meritiamo nell’epoca degli esaltati, nullafacenti e capre ignoranti. Ci rubano il futuro, ci privano dei nostri diritti, ci rendono precaria la vita. Ma l’importante è non perdere l’ultima puntata del Grande Fratello. Cosa lasceremo, di questo passo, in eredità alla generazione futura? Noi che già stiamo pagando le mancanze della precedente? Posso giustificare il fatto che questi programmi vengano seguiti dagli anziani, per tener loro compagnia. Ma non dai giovani. Perché chi non si ribella, è complice. Abbiamo (e nella mischia mi tuffo anche io) perso il senso della gravità di quanto sta avvenendo. Una società al contrario, dove la spuntano i furbi, mentre i poveretti sono costretti a spaccarsi la schiena, dal mattino presto a serata inoltrata. E provo sconcerto nel vivere in un Paese che vive di menzogne, populismo e falsi miti. Dove il traguardo non è più quello del posto fisso, ma del tronista da Maria De Filippi o spettatore di Barbara D’Urso. Dove il relativismo, perfino scientifico la fa da padrone. Mamme che non vogliono vaccinare i figli, o ammalati che non vorrebbero sottoporsi alla chemioterapia perché lo ha detto il blog di un comico o, ci risiamo, l’ennesima trasmissione spazzatura. Dove un deputato arriva a mettere in dubbio che l’uomo abbia mai raggiunto la luna. Povera Italia, non meriti tutto questo. Tu che hai dato vita al Rinascimento, attraverso l’arte e la cultura, cambiando l’Europa, segnando la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna. Tu che fai innamorare chiunque ti visita, da Nord a Sud, che con i tuoi paesaggi ti fai invidiare da tutto il mondo. Tu che con la tua storia sei unica, che sei bella perché varia. Come possono distruggerti così?”.