‘Canapa in terra di lavoro’, precorsi formativi per favorire l’occupazione e l’inclusione sociale

Da Aversa decolla il progetto sociale “Canapa in terra di lavoro” promosso dall’omonimo comitato che Sabato 21 ottobre 2017 si riunirà in una Tavola Rotonda presso il Museo Diocesano Donnaregina in Napoli in sinergia con l’Unesco e con le Diocesi campane per discutere della crisi occupazionale, della crisi dei valori, della cultura etica e della ricerca scientifica, alla cui soluzione il progetto intende apportare un valido contributo.

Il Comitato promotore del progetto sociale “Canapa in Terra di Lavoro”, sostenuto dalla cattedra di bioetica dell’Unesco, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Campania, dalla Arcidiocesi di Napoli, dalle Diocesi di Aversa e Caserta e dall’Arcidiocesi di Capua, dai Comuni di Aversa e Marcianise, presenta il progetto sociale che, attraverso l’offerta di percorsi formativi, lavorativi, culturali ed etici a beneficio dei giovani e degli extracomunitari, si prefigge l’obiettivo di favorire l’occupazione, l’inclusione sociale e la dignità dei lavoratori. Si tratta di un progetto di agricoltura sociale che prevede l’utilizzo dei terreni delle Diocesi e di quelli confiscati alla mafia per la coltivazione della Canapa Industriale.

Il Comitato promotore fornirà il sostegno necessario alla riuscita del progetto in sintonia con Istituzioni ed altri Organismi del Terzo settore accedendo a fondi etici.

Il Presidente del Comitato Luigi Benigno ha dichiarato: “Siamo molto felici di avere il supporto di Enti così prestigiosi e sensibili alle tematiche sottese al progetto. Siamo convinti che questo progetto andrà a beneficio dei giovani, non solo per il tanto necessario incremento dell’occupazione, ma anche nell’offerta di possibilità di crescita ed inclusione sociale, oltre ai benefici che la coltivazione della canapa arrecherà all’ambiente in cui viviamo”.

Il Comitato promotore è composto da Luigi Benigno, da don Emilio Nappa, da Maria Rosaria Romano, da Nicola Graziano, da Raffaele Iorio, da Nicola Di Santo e da Delia Perrotti, ciascuno ben motivato ed esperto nel settore di propria competenza.

Don Emilio Nappa, ha dichiarato: “La Chiesa vuole mettersi in prima linea per favorire l’occupazione dei giovani con un occhio rivolto all’ambiente ed ha dato prova di ciò rendendo disponibili alcuni ettari di terreni. Siamo tutti convinti della realizzabilità del progetto e stiamo lavorando perché ciò accada”.

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Redazione

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