Caso Battisti, SiNaPpe: “Dovrebbe preoccuparsi unicamente della propria coscienza”
Quelle virgolettate sono le sconcertanti parole che un quotidiano on-line italiano attribuisce a Cesare Battisti; le stesse sarebbero state rilasciate dal noto terrorista alla stampa brasiliana, alla vigilia della riunione del Supremo Tribunale Brasiliano che dovrà esprimersi, appunto, sull’estradizione chiesta dall’Italia affinché venga di fatto scontata la pena prevista per la lunga serie di reati commessi da Battisti.
“Il profilo criminale di Cesare Battisti, colpevole di efferati crimini terroristici, vale da solo a commentare le dichiarazioni; ma più che “temere” la polizia penitenziaria italiana, Battisti dovrebbe preoccuparsi unicamente della propria coscienza”. Questo il commento di Roberto Santini, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, che non sottace sconcerto per la strumentazione mediatica di questioni che nulla hanno a che vedere con la legalità. “Il ruolo, la professionalità, la dignità, l’umanità della Polizia Penitenziaria – incalza Santini – non può essere assolutamente messo in discussione, ancor meno da un personaggio che, se non avesse trovato “rifugio” altrove, oggi starebbe scontando una condanna all’ergastolo. E se è vero che i poliziotti penitenziari sono prima ancora cittadini di uno Stato offeso da Battisti, è altrettanto vero che quegli stessi poliziotti penitenziari hanno bene in mente il senso del proprio mandato ed il senso costituzionale della pena”.
“Nessuna ulteriore strumentalizzazione – conclude il leader del Si.N.A.P.Pe – potrà e dovrà trovare spazio in merito a questa vicenda. Da cittadini attendiamo dunque la decisione del tribunale brasiliano e, in caso di estradizione, da poliziotti penitenziari agiremo con la consueta professionalità e competenza. Battisti può stare tranquillo, se la sua coscienza glielo permetterà!”