(FOTO) Napoli. Sebastião Salgado in città, tra reportage e filosofia

La presentazione della mostra di Salgado al PAN si è svolta nella sala dei Baroni del Maschio Angioino gremita di persone, tanti ragazzi, qualche scuola e nomi importanti per la cultura dell’immagine della città di Napoli, Mimmo Jodice e Pino Sondelli tra gli altri. Sembra quasi di aspettare una rockstar, la maggior parte dei presenti in sala ha una macchina fotografica in bella vista, ma sopratutto lo sguardo pieno di curiosità, che sia per lavoro o per passione, tutti vogliono un feticcio della presenza di Sebastião Salgado, tutti vogliono ascoltare quello che probabilmente è uno dei più grandi fotografi viventi alla ricerca a di una inspirazione o di una delucidazione.

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Finalmente entra, avvolto da una nube di fotografi, lampi di flash e click impazziti, si percepisce una atmosfera elettrica. L’assessore alla cultura Nino Daniele, presentando l’autore dice: ”Il maestro Salgado con il linguaggio del diritto e della dignità ha raccontato il dolore del mondo e Napoli che è una città d’origine greca, sa bene, che senza sofferenza non c’è conoscenza”.

Il tempo di far calmare gli applausi e a prendere la parola è direttamente Salgado, con un ritmo lento e una gestualità energica inizia con un “grazie” e prosegue in francese. Da qui è un fiume di parole su di se, sui suoi lavori, e sulla loro gestazione, sul mondo e sulle sue sofferenze, intervallato solo da Roberto Kock che traduce per i presenti. “Parlo del mondo in cui vivo, in questo momento storico abbiamo deciso di legare la nostra vita, mia e di mia moglie, al mondo. Ho avuto la fortuna, prima di cominciare con la fotografia, di frequentare l’università in scienze sociali ed economia, ho appreso cose che mi hanno dato modo di collegare la fotografia alla mia ideologia e alla mia etica. Per essere fotografo occorre coerenza con la propria storia”.

Ideologia, etica, coerenza, i termini usati non sono per niente casuali e più di ascoltare un fotografo sembra quasi di ascoltare un filosofo, le sue parole portano lontano, ci mostrano cause ed effetto e non a caso si arriva in fretta alle problematiche attuali, i flussi migratori, ma Salgado si dimostra lucidissimo e spietato: non è una problema di oggi, ma è solo oggi che tocca veramente l’Europa ed è solo per questo che c’è ne preoccupiamo. La sua chiarezza inspira fiducia e qualcuno chiede se esiste una soluzione, ma anche qui, la sua risposta è chiara e definitiva: io sono un fotografo, non conosco le risposte, posso solo creare altre domande. L’unica consapevolezza è che non c’è possibilità che possa sopravvivere una parte sola della razza umana.

Davide Rizzo

Redazione

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