E intanto arrivano nel cantiere dell’università anche i dieci pezzi in alluminio che compongono la seconda opera di Kapoor, prevista per un’altra uscita della stazione, nel Rione Traiano. Si trovano in un’area recintata e monitorata da telecamere e servizio di vigilanza, sono state trasportate via mare per le dimensioni eccezionali. Il montaggio è atteso alla fine dei lavori: sarà una ciambella in alluminio che farà anch’essa da “porta” d’ingresso. Sarà montata e immersa nel terreno seguendo la linea obliqua che prevede il progetto, sembrerà sollevata da terra.
Si prepara anche l’apertura del cantiere per la stazione di Parco San Paolo, a poca distanza. La società Astaldi-Infraflegrea è entrata in possesso dell’area, sono stati tagliati alcuni alberi per delimitare l’area di cantiere. I lavori di scavo sono previsti per gli inizi del 2018.
A Monte Sant’Angelo, mentre gli studenti attraversano l’ampio piazzale dell’università, 15 operai lavorano senza sosta, quattro sono specializzati nei montaggi complessi, arrivano dall’Umbria. Assemblano i pezzi costruiti in Olanda, trattenuti in cantiere per anni, a causa del mancato pagamento e poi finalmente sbloccati grazie alle transazioni firmate dalla Regione con le imprese.
Ora l’installazione dell’artista anglo-iraniano in acciaio corten, dopo due mesi di lavori, sembra un cantiere navale in piena attività. Nove metri d’altezza, 21 di lunghezza, corridoi percorribili all’interno, 11 metri di dislivello, l’opera sarà praticamente attraversata dai viaggiatori. Nella bocca dell’imbuto saranno montate due scale mobili che faranno scendere gli utenti nel sottosuolo. Dalla luce, si entrerà nelle viscere della terra, si potranno quasi toccare le pareti in acciaio invecchiato, costruite perfettamente sulla sagoma della galleria che conduce alla biglietteria e poi ai binari.
L’opera è monitorata dagli architetti dello studio di Londra. «Ci sentiamo quotidianamente con gli assistenti di fiducia di Kapoor– racconta l’ingegner Fabio Lucioli della società Astaldi che assieme all’Infraflegrea sta conducendo i lavori – vengono di persona a verificare, ora li aspettiamo tra una settimana.
L’attenzione è massima, direi meticolosa affinchè il montaggio sia perfetto». La costruzione dell’opera è sotto stretto controllo topografico. Ogni pezzo assemblato viene sottoposto al monitoraggio dello strumento elettronico. Non si può sbagliare nemmeno di un centimetro. «La rotondità della struttura, le sue curvature devono essere rispettate alla perfezione – sottolinea l’ingegner Lucioli – non ci può essere nessun disallineamento nella giustapposizione
dei pannelli. È una struttura molto complessa, deve avere la giusta inclinazione». Il montaggio è stato complicato per le grandi dimensioni dei pezzi, soprattutto la parte interna alla galleria. È stata montata al di fuori e trasportata su due binari. «Ma la più grande soddisfazione – conclude Lucioli – è che in cantiere lavorano in armonia imprese olandesi, napoletane e abruzzesi. Un grande esempio di professionalità».
Ma di certo non sono mancate le polemiche per la forma che ricorda inevitabilmente una vulva femminile e per l’esorditante costo dell’opera.
Si prepara anche l’apertura del cantiere per la stazione di Parco San Paolo, a poca distanza. La società Astaldi-Infraflegrea è entrata in possesso dell’area, sono stati tagliati alcuni alberi per delimitare l’area di cantiere. I lavori di scavo sono previsti per gli inizi del 2018.
A Monte Sant’Angelo, mentre gli studenti attraversano l’ampio piazzale dell’università, 15 operai lavorano senza sosta, quattro sono specializzati nei montaggi complessi, arrivano dall’Umbria. Assemblano i pezzi costruiti in Olanda, trattenuti in cantiere per anni, a causa del mancato pagamento e poi finalmente sbloccati grazie alle transazioni firmate dalla Regione con le imprese.
Ora l’installazione dell’artista anglo-iraniano in acciaio corten, dopo due mesi di lavori, sembra un cantiere navale in piena attività. Nove metri d’altezza, 21 di lunghezza, corridoi percorribili all’interno, 11 metri di dislivello, l’opera sarà praticamente attraversata dai viaggiatori. Nella bocca dell’imbuto saranno montate due scale mobili che faranno scendere gli utenti nel sottosuolo. Dalla luce, si entrerà nelle viscere della terra, si potranno quasi toccare le pareti in acciaio invecchiato, costruite perfettamente sulla sagoma della galleria che conduce alla biglietteria e poi ai binari.
L’opera è monitorata dagli architetti dello studio di Londra. «Ci sentiamo quotidianamente con gli assistenti di fiducia di Kapoor– racconta l’ingegner Fabio Lucioli della società Astaldi che assieme all’Infraflegrea sta conducendo i lavori – vengono di persona a verificare, ora li aspettiamo tra una settimana.
L’attenzione è massima, direi meticolosa affinchè il montaggio sia perfetto». La costruzione dell’opera è sotto stretto controllo topografico. Ogni pezzo assemblato viene sottoposto al monitoraggio dello strumento elettronico. Non si può sbagliare nemmeno di un centimetro. «La rotondità della struttura, le sue curvature devono essere rispettate alla perfezione – sottolinea l’ingegner Lucioli – non ci può essere nessun disallineamento nella giustapposizione
dei pannelli. È una struttura molto complessa, deve avere la giusta inclinazione». Il montaggio è stato complicato per le grandi dimensioni dei pezzi, soprattutto la parte interna alla galleria. È stata montata al di fuori e trasportata su due binari. «Ma la più grande soddisfazione – conclude Lucioli – è che in cantiere lavorano in armonia imprese olandesi, napoletane e abruzzesi. Un grande esempio di professionalità».