Napoli. La denuncia: “Cento giorni al Cardarelli per una diagnosi: risonanze guaste e proposte hot”

«Aspetta, prima ancora di iniziare, voglio precisare una cosa: la colpa del pessimo sistema sanitario della Campania non è del personale, qui ci sono veri e propri santi, il problema è che lavorano in un inferno. In 100 giorni ho avuto modo di vederlo con in miei occhi». Inizia così, con una premessa ben precisa, l’intervista a P. R. 38 anni, napoletano, da 100 giorni ricoverato in uno dei reparti dell’ospedale Cardarelli di Napoli che decide di raccontare la sua disavventura al corrispondente dell’edizione online de “Il Mattino”.

Una degenza lunghissima la sua, soprattutto se si considera che ad oggi, dopo più di tre mesi, per lui la diagnosi non è ancora certa ma solo «molto probabile». 100 giorni, che sarebbero potuti essere molti di meno se solo P. fosse stato in un’altra città, di un’altra Regione, e non la Campania, «dove», racconta, «ci sono non più di 14 ambulanze operative per 3.500 paziente e per fare delle analisi in un altro padiglione possono volerci anche 3 giorni, senza contare il tempo per i risultati». [clicca qui per continuare a leggere]

Redazione

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