Napoli. Legge rifiuti, audizione in Commissione Terra dei Fuochi. Zinzi: “Legge ancora inapplicata”

Questa mattina la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’ del Consiglio regionale della Campania si è riunita per discutere dello “Stato di applicazione del Titolo V ‘Gestione del ciclo dei rifiuti Urbani’ della legge regionale n. 14/2016”.

All’audizione, presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, hanno partecipato la segretaria Maria Muscarà ed i consiglieri regionali Francesco Emilio Borrelli e Vincenzo Viglione; il presidente dell’Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti, senatore Vincenzo De Luca; il commissario straordinario Arpac, Stefano Sorvino; il dirigente Uod Regione Campania, Rosa Caterina Marmo; il responsabile della sezione regionale del catasto rifiuti dell’Arpac, Alberto Grosso; il presidente dell’Ato rifiuti di Benevento, Giovanna Tozzi; il presidente dell’Ato rifiuti di Avellino, Valentino Tropeano; il commissario di Fare Ambiente per Napoli e provincia, Vincenzo Scatola. Assenti i presidenti degli Ato di Caserta, Napoli 1, 2, 3 e Salerno.

L’audizione è stata convocata per fare il punto sullo stato di applicazione della legge approvata dal Consiglio regionale nell’aprile 2016 che detta le “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti”.

“La legge 14/2016 – ha dichiarato il presidente della Commissione, Gianpiero Zinzi – dopo più di un anno dalla sua approvazione e dagli annunci trionfalistici del centrosinistra, risulta ancora inapplicata. Abbiamo analizzato il funzionamento dell’Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti e degli Ato. Nel primo caso è emersa la palese approssimazione della Giunta regionale che ha istituito l’Osservatorio senza dotarlo di una struttura stabile né di adeguati mezzi per operare. Nel secondo caso lo scontro sulle poltrone interno al Pd ne blocca l’applicazione. Accade ad Avellino e Benevento, come è stato testimoniato oggi in Audizione dai rispettivi presidenti, ma non dobbiamo dimenticare le forti dichiarazioni del presidente dell’Ato di Caserta che in estate ha rassegnato le dimissioni – poi ritirate – dalla carica, esclusivamente per tensioni interne al Pd. Un fatto grave che spiega questi ritardi in cui gli unici a rimetterci sono i cittadini dal momento che paghiamo ancora 120mila euro al giorno all’Unione europea per il mancato adeguamento del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti”.

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Redazione

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