Napoli. Primo Memorial “Francesco Sequino”: calcio ed emozioni al calcetto “Off Side”
Si è tenuto, nella serata di mercoledì 4 ottobre 2017, a due anni dalla sua scomparsa, il primo Memorial dedicato a Francesco Sequino. Momenti di calcio ed emozioni forti dedicate al 23enne che perse la vita il 14 aprile del 2015 sul ponte di Casanova di Napoli, travolto da un SUV. Le dinamiche dell’impatto sono attualmente al centro di un processo, l’ennesimo dedicato ad una vittima della strada.
Durante l’evento, tenutosi presso il calcetto “Off Side” di Via Comunale San Severino Stadera, a Napoli, sono scesi in campo 30 amici di Francesco, i quali si sono dati filo da torcere fino al fischio finale. Prima dell’inizio della sfida, un gran numero di palloncini, con una dedica, sono volati in cielo lanciati dai presenti. Precedentemente è stato rispettato un minuto di silenzio, cui è seguito un lungo applauso. La madre di Francesco Sequino, la Signora Maria De Crescenzo, si è, poi, presentata sul dischetto calciando il rigore che ha dato inizio alle “danze”. Al termine del match, sono state proiettate immagini delle fasi della vita di Francesco e sono state consegnate a tutti i presenti le medaglie. Presenti per l’occasione Biagio Ciaramella, in qualità responsabile di sede Aversa ed agroaversano dell’A.I.F.V.S. (Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada), delegato direttamente dal presidente nazionale Alberto Pallotti; Elena Ronzullo, presidente dell’associazione “Mamme Coraggio” e Rosa di Bernardo, responsabile della sede di Pozzuoli.
“Una serata, voluta fortemente dalla mamma ed il papà di Francesco, a cui hanno partecipato in massa i suoi amici di sempre – dicono i familiari -. Abbiamo deciso di dar vita a questa serata perché possa essere di insegnamento per tutti i ragazzi che si mettono alla guida privi di cintura di sicurezza o su motorini senza casco. E’ stato esposto un cartellone su cui c’era scritto ‘Mr Sequino’, perché è così che lui amava essere chiamato. Tra l’altro queste parole le aveva anche tatuate sul suo petto ed è stato significativo rivedere il tatuaggio sul corpo di ognuno dei ragazzi scesi in campo. Ringraziamo – concludono – tutti coloro i quali hanno preso parte al primo memorial, sperando che la giustizia faccia il suo corso”.