S. Antonio Abate. Donadio: “Serve piano per giovani imprenditori”

«Ci sono tanti strumenti normativi, a carattere regionale e statale, per aiutare i giovani a investire sul territorio, a credere in loro stessi, a creare un’impresa. È davvero un peccato che l’Amministrazione comunale non apra un tavolo di concertazione per portare finanziamenti e contributi di questo genere in città». A dirlo è l’ex consigliera comunale di Sant’Antonio Abate e leader del gruppo «Oltre», Donatella Donadio.

«Servirebbe un programma come quello varato dal Governo nei mesi scorsi, “Resto al Sud”, e concentrarlo su quei giovani abatesi – aggiunge – che hanno voglia di mettersi in gioco e di non cedere alla pur comprensibile soluzione di andare a vivere lontano, magari addirittura fuori dall’Italia. Allo stesso modo, bisognerebbe pensare a programmi per sostenere imprese già operanti e per il reinserimento di quanti hanno perso il lavoro e che sono stati estromessi dal circuito produttivo».

«La città è ingessata per la mancanza del Puc, per l’assenza di una visione strategica industriale e commerciale – continua la Donadio – ma soprattutto per l’inerzia degli amministratori che non colgono, e forse nemmeno conoscono, le occasioni che si stanno creando per il Meridione: dalle Zes, Zone economiche speciali, ai piani di detassazione e decontribuzione per le aree di crisi».

«Metto gratuitamente le mie competenze professionali al servizio della città – conclude la Donadio – per sviluppare un progetto a favore di Sant’Antonio Abate e per portare in città i fondi stanziati dagli Enti sovracomunali che potrebbero aiutare a far nascere una nuova classe imprenditoriale e, quindi, a creare nuove occasioni di lavoro per tutti».

Redazione

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