Sant’Arpino. Il consiglio comunale vota l’aumento dell’IMU sulla seconda casa
Si è svolto ieri sera un consiglio comunale ove è stato discusso ed approvato l’aumento dell’IMU sulla seconda casa che rappresenta il gettito principale del comune. L’aliquota comunale è passata dall’otto per mille al 9,6 per mille. La manovra si è resa necessaria per affrontare la notevole massa debitoria del comune, a cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Dell’Aversana intende far fronte con un piano pluriennale di riequilibrio finanziario ai sensi dell’articolo 243 bis del decreto legislativo 267 del 2000. Con la TASI il contribuente santarpinese pagherà alla fine complessivamente il valore del 10,6 per mille dell’immobile posseduto. Nella sua relazione al consiglio, il sindaco che detiene la delega al bilancio, ha spiegato con numeri alla mano, che tale aumento comporterà da quest’anno in poi un gettito maggiore per le casse comunali di circa 130 mila euro in più sul bilancio comunale. In dieci anni tanto quanto ammonta la durata del piano pluriennale saranno reperiti un milione e trecentomila euro utili a contribuire a ripianare parte del debito. Nella sua relazione il sindaco ha chiarito che il ricorso all’aumento dell’aliquota si rende necessario per poter accedere al “fondo di rotazione” dello stato, ossia un prestito agevolato ad interessi bassi per poter finanziare il debito colossale da ripianare.
“I debiti, che abbiamo trovato sono tantissimi, li stiamo ancora quantizzando e definendo- ha dichiarato Giuseppe Dell’Aversana- per finanziarli in dieci anni occorrono, tagli di spesa, aumento delle entrate, vendita di beni comunali, recupero dell’evasione e un prestito dello stato. pertanto si è reso necessario, nostro malgrado, l’aumento dell’IMU.”
Per quanto riguarda tale imposta il sindaco ha comunicato al consiglio che a breve l’amministrazione comunale invierà gli accertamenti IMU del 2012 del 2013 e del 2014, per recuperare soldi da quei cittadini che non hanno pagato l’IMU in quegli anni o hanno pagato di meno rispetto a quanto dovuto. Il lavoro fatto attraverso un incrocio con i dati ENEL e catasto comporterà ulteriori somme in entrate che serviranno a dare liquidità alle casse comunali.
Nell’ambito di un paino di giustizia sociale a breve inoltre saranno recapitati avvisi di pagamento ad evasori totali della Tassa dei Rifiuti circa trecento famiglie che non risultavano censite nel ruolo Tari e mai finora avevano pagato. A loro, sarà richiesto il mancato pagamento della Tari degli ultimi cinque anni con relative sanzioni per omessa denuncia. Continua dunque l’opera di riassetto del bilancio, attraverso il taglio del superfluo, il controllo delle spese, il contenimento dell’anticipazione di cassa e soprattutto il recupero dell’evasione.