SMCV. Albanese accusato dell’omicidio del datore di lavoro: arrestato

In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiozmobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di TURSHILLA Roland, nato in Albania il 20.07.1983, ritenuto responsabile, in concorso, delle condotte delittuose di rapina (art. 628 cp.) ed omicidio (art. 575 c. p.).

Il provvedimento odierno riflette gli esiti di un’articolata attività investigativa (dal settembre 2015 al dicembre 2016), coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha consentito di far luce sul grave fatto di sangue consumato, in data 23 settembre 2015, ai danni dell’imprenditore agricolo GUARINO Pasquale. L’ analisi dei fatti e dei contributi investigativi raccolti ha consentito di effettuare un’univoca ricostruzione della complessa vicenda delittuosa che è culminata con l’assassinio dell’imprenditore di Santa Maria Capua Vetere. In particolare, secondo la prospettazione operata dagli inquirenti e integralmente condivisa dal GIP, il TURSHILLA Roland, approfittando del rapporto d’impiego che all’epoca lo legava alla vittima, ha fornito ad altri complici determinanti informazioni sugli spostamenti e sulle abitudini del GUARINO, affinché questi potessero perpetrare, ai suoi danni, una rapina finalizzata all’appropriazione di una cospicua somma di danaro, dallo stesso incassata, poco prima, presso il mercato ortofrutticolo di Maddaloni.

L’uomo di origine albanese, agendo, pertanto, da autentico “basista”, ha accuratamente segnalato ad altri connazionali gli spostamenti del GUARINO tra il mercato ortofrutticolo maddalonese e il fondo agricolo, sito in località Cuparella del comune: di Santa Maria Capua Vetere, ove l’imprenditore sammaritano – a seguito della reazione perpetrata nei confronti di rapinatori – è stato attinto, alla presenza dei suoi operai e dello stesso TURSHILLA, da due colpi di pistola. L’impianto indiziario, integrante i presupposti cautelari, è stato edificato attraverso elaborate attività tecniche di natura intercettiva, nonché mediante un accurato lavoro di analisi sia delle immagini immortalate da alcune telecamere insistenti sulla vasta area dell’evento omicidiario, oltre che delle informazioni raccolte attraverso i tabulati di traffico telefonico pregresso, il tutto avvallato, poi, dalle dichiarazioni rese da alcune persone informate sui fatti.

Il G.I.P., concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata da questo Ufficio, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, per TURSHILLA Roland, la misura restrittiva della “Custodia cautelare in carcere”. Anche ulteriori soggetti – allo stato irreperibili – sono stati attinti da provvedimenti cautelari in relazione alla vicenda in esame.

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Redazione

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