Albanese picchiava la moglie a la segregava in casa

Nella mattinata del 10.11.2017, militari del Comando Stazione Carabinieri di Vairano
Scalo (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura
cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere –
Ufficio G.I.P., su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di
GJINI Indrid, nato in Albania il 26.2.1984, residente a Caianello (CE) in via Pescara
n.l, in ordine ai delitti di maltrattamenti in famiglia aggravato e violenza sessuale
aggravata.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere
hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti
dell’indagato in ordine al delitto di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie,
dall’anno 2016 fino al mese di febbraio 2017, consistiti nell’indirizzarle ripetute
ingiurie, nel chiuderla in casa ed impedirle di avere relazioni con altre persone,
nonché nell’aggredirla fìsicamente con calci, schiaffi e pugni in testa e nel
minacciarla di morte, in maniera da sottoporla ad abituali sofferenze psichiche e
fìsiche ed a costringerla a sostenere un regime di vita doloroso ed avvilente, al punto
da farle lasciare l’abitazione familiare, con l’aggravante di avere posto in essere tali
condotte in presenza della figlia minore degli anni 18.
Inoltre, gli accertamenti svolti hanno fatto emergere ulteriori elementi di
colpevolezza nei confronti dell’indagato, anche in ordine a continui episodi di
violenza sessuale consumati nei confronti della vittima all’interno delle mura
domestiche, posti in essere con violenza fisica e minaccia di poter essere oggetto di
ulteriori maltrattamenti.
Le risultanze investigative hanno fatto affiorare una serie di atti vessatori
dell’indagato nei confronti della moglie e, in talune circostanze, della figlia,
quotidianamente costretta ad assistere a tali condotte, non limitati all’uso della
violenza, ma caratterizzati dal ricorso ad ingiurie e prevaricazioni di ogni sorta, che
hanno determinato nella persona offesa indubbie mortificazioni e sofferenze
psicofisiche, tali da lederne il decoro e la dignità personale.

Redazione

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