Aversa: Antimafia. Il sindaco domani in commissione parlamentare

 (ANSA) – NAPOLI, 13 NOV – Il sindaco di Aversa (Caserta) Enrico De Cristofaro sarà sentito domani in Commissione Parlamentare Antimafia. Il primo cittadino è stato convocato per spiegare le ragioni per cui il Comune che amministra non si sia ancora costituito parte civile nel processo nato dall’indagine The Queen, in cui lo stesso De Cristofaro è indagato per i reati di per corruzione e turbativa d’asta.
Due le comunicazioni pervenute dal Tribunale di Napoli cui la giunta De Cristofaro non ha dato seguito. Il sindaco finì in carcere il 15 marzo scorso nell’ambito indagine che portò all’arresto anche dell’ex assessore regionale Pasquale Sommese per un giro di appalti concessi dalla Regione nel settore dei beni culturali e finiti ad aziende ritenute vicine al clan dei Casalesi. Il sindaco di Aversa, cui non è contestata l’aggravante mafiosa, fu sospeso dal prefetto di Caserta sulla base della legge Severino, scarcerato due settimane dopo e reintegrato nella carica. Per gli inquirenti De Cristofaro, nel periodo precedente alla elezione a sindaco (è stato eletto nel 2016), quando rivestiva la carica di presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta, avrebbe turbato la gara d’appalto indetta dall’Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario) per la ristrutturazione della Casa dello studente di Aversa, indicando un professionista a lui legato, l’ex sindaco di Riardo Nicola D’Ovidio (anch’egli arrestato e scarcerato), come membro della commissione di gara al fine di far aggiudicare i lavori – cosa effettivamente avvenuta – all’azienda dell’imprenditore Mario Martinelli, ritenuto vicino ai Casalesi. Dopo tre mesi dagli arresti, nel giugno scorso, il Tribunale di Napoli (sezione Gip) notificò al Comune di Aversa il decreto di richiesta di giudizio immediato per due indagati, Guglielmo La Regina e Marco Cascella, ritenendo l’Ente parte offesa in quanto proprietario della Casa dello Studente e dunque legittimato a costituirsi parte civile; la giunta, con la delibera numero 253, decise però di non costituirsi facendo riferimento, nella motivazione, alla circostanza che la Casa dello Studente fosse stata concessa dal 2010 in comodato d’uso all’Adisu, e lo è tuttora, per cui il Comune non possiede l’immobile e non sarebbe dunque parte offesa, condizione preliminare per potersi costituire parte civile.
Scoppiò una furiosa polemica politica tra la maggioranza di centro-destra e l’opposizione, soprattutto il Pd, che parlò di “stravaganti motivazioni di comodato d’uso, anche giuridicamente inaccettabili, in quanto il bene è ancora oggi di proprietà comunale e mai alienato; un’altra richiesta del tribunale di Napoli fu invece ignorata. La minoranza ha più volte denunciato l’ostruzionismo della maggioranza che appoggia il sindaco e che suo dire non avrebbe permesso in più occasioni al Consiglio Comunale di pronunciarsi sul punto. Sta di fatto che ad oggi il Comune di Aversa non si è ancora costituito in un procedimento che vedrà probabilmente De Cristofaro come imputato. E domani il sindaco dovrà spiegarne il perché.

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Redazione

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