Caserta, zona stazione FS, arrestati i “papponi” dei trans
Questa mattina, nei comuni di Casetta, Marcianise e San Nicola La Strada, nell’ambito delle
indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri
della Compagnia di Casetta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura
di cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di quattro indagati e della misura del divieto di
dimora nella Provincia di Casetta per altri due soggetti tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di
minaccia, rapina, estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione commessi nella
città di Casetta.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Daniela Parinone sono scaturite da una
denuncia presentata il 17 settembre 2017 presso la Stazione Carabinieri di Casetta da un
transessuale dedito alla prostituzione alle spalle della Stazione Ferroviaria di Casetta in via
Vivaldi. Lo stesso riferiva ai militari che appena aveva iniziato a prostituirsi in quella strada era
stato avvicinato da un’autovettura con a bordo due uomini, successivamente identificati in
MARIA Giuseppe e ZAMPELLA Michele entrambi trentunenni, i quali dopo averlo minacciato
con un rasoio gli riferivano che per prostituirsi in quella zona avrebbe dovuto pagare a loro la
somma giornaliera di euro 20,00. Tutto era filato liscio fino a quando il demandante non è più
riuscito a versare la somma richiesta, scatenando la reazione violenta degli sfruttatori, i quali
iniziavano a minacciarlo di morte fino a costringerlo a fuggire per timore di essere aggredito.
I militari decidevano quindi di approfondire i fatti denunciati risalendo ad ulteriori episodi di
violenza tra cui una rapina consumata il 16 settembre 2017 in danno di un’altra transessuale che
si prostituiva sempre a Casetta in via della Libertà, la quale era stata aggredita sempre da
MARIA Giuseppe che al diniego di consegnargli i soldi le strappava la borsa.
Dalle indagini condotte dai Carabinieri delle Stazioni di Casetta e Casagiove è quindi emersa
l’esistenza di sodalizio criminale che con minacce ed aggressioni imponevano un “pizzo”
giornaliero ai transessuali che si prostituivano nella zona ricompresa tra la Stazione Ferroviaria
di Casetta e del primo tratto di Viale Carlo III. Tra gli indagati spicca la figura di un altro
transessuale, OLIVEIRA DE FREITAS THIAGO in arte “BIANCA”, già sottoposto alla misura
cautelare degli arresti domiciliari poiché indagato in altro procedimento penale per reati dello
stesso genere. Lo stesso è stato indicato dai transessuali vittime di sfruttamento come colui che
aveva imposto il suo controllo nella zona, obbligando tutti gli altri a versare una somma di
denaro a titolo di protezione per potersi prostituire.