E’ morto Totò Riina, fece uccidere Falcone e Borsellino

E’ morto alle 3.37 nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma il boss Totò Riina. Ieri aveva compiuto 87 anni. Operato due volte nelle scorse settimane, dopo l’ultimo intervento era entrato in coma. La Procura di Parma ha disposto l’autopsia sulla salma perché, , ha spiegato il procuratore Antonio Rustico, il decesso è avvenuto in ambiente carcerario e quindi richiede completezza di accertamenti, a garanzia di tutti”.

Riina, per gli inquirenti, nonostante la detenzione al 41 bis da 24 anni, era ancora il capo di Cosa nostra. Riina era malato da anni, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano peggiorate tanto da indurre i legali a chiedere un differimento di pena per motivi di salute. Istanza che il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha respinto a luglio. Ieri, quando ormai era chiaro che le sue condizioni erano disperate, il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario col boss. Riina stava scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del ’92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del ’93, nel Continente.

FILE – In this Jan. 16, 1996 file photo, Mafia ”boss of bosses” Salvatore ”Toto” Riina, center, enters handcuffed into Bologna’s bunker-courtroom, escorted by Carabinieri, Italian paramiliary police, in Bologna, Italy. Italian media is reporting that Mafia boss of bosses Salvatore Toto Riina has died while serving multiple life sentences. He was 87. The justice ministry on Thursday, Nov. 16, 2017, had allowed his family a bedside visit at a hospital Parma shortly before his death. He had been placed in a medically induced coma after his health deteriorated following two recent surgeries. (ANSA/AP Photo/Gianni Schicchi, File) [CopyrightNotice: AP1996]

Sua la scelta di lanciare un’offensiva armata contro lo Stato nei primi anni ’90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un co-detenuto, si vantava dell’omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati. A febbraio scorso, parlando con la moglie in carcere diceva: “sono sempre Totò Riina, farei anche 3.000 anni di carcere”. L’ultimo processo a suo carico, ancora in corso, era quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui è imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Ieri, nel giorno del suo 87esimo compleanno, il figlio Giuseppe Salvatore, che ha scontato una pena di 8 anni per mafia, ha pubblicato un post di auguri su FB per il padre.

Redazione

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