Napoli. Universiadi 2019, Ciarambino: “La macchina degli sprechi all’origine di un flop annunciato”

“Due audizioni in Commissione Trasparenza sono servite, purtroppo, a dare conferma ai nostri timori. Magnificate in pompa magna ad ogni occasione utile, è oramai evidente che le Universiadi non potranno che rivelarsi uno dei più clamorosi e annunciati fallimenti dell’era De Luca. Sottovalutato per pianificazione, spesa e organizzazione, quanto sovrastimato per la presunta ricaduta sul territorio in termini di sviluppo e turismo, l’evento è fin da ora lo specchio dell’approssimazione, della superficialità e dell’incapacità progettuale di questa amministrazione regionale”. E’ quanto sottolinea il presidente della Commissione Speciale Trasparenza, Valeria Ciarambino, al termine dell’audizione di questa mattina nel corso della quale sono state ascoltate Anna Romano e Maria Somma, rispettivamente responsabile di attuazione e responsabile unico della Parte per la Regione Campania dell’Accordo di Programma Quadro, e Monica Staibano, referente dell’ufficio di Programmazione Unitaria della Giunta regionale.

“Speravamo – prosegue Ciarambino – di avere finalmente un quadro chiaro, con l’audizione di oggi, sullo stato di avanzamento dei progetti e delle attività dell’Agenzia regionale per le Universiadi (Aru), l’ente di scopo istituito al fine di definire, realizzare e coordinare le attività necessarie a mettere in piedi un evento da circa 280 milioni di euro. Purtroppo, come alla luce della precedente audizione con presidente e direttore dell’Aru Raimondo Pasquino e Gianluca Basile, abbiamo avuto ancora una volta contezza del fatto che non c’è, da parte della Regione, nessuna attività sostanziale di monitoraggio e di controllo delle attività e delle spese in corso. Ma, soprattutto, che al momento sarebbero state prodotte soltanto scartoffie. Dai pochi atti in nostro possesso, siamo in grado di ricostruire parte delle spese sostenute dall’Aru per viaggi, consulenze, missioni. Quaranta mila euro sono stati spesi soltanto per il servizio di catering di una conferenza stampa per presentare, tra l’altro, un evento che è ancora fermo all’anno zero. Senza contare il fitto di locali, denaro che si sarebbe potuto risparmiare con l’individuazione di una sede del vasto patrimonio immobiliare della Regione. Inoltre, dall’investimento iniziale, 150 milioni erano in origine destinati a riqualificare strutture sportive e creare una cittadella degli atleti nell’area ex Nato di Bagnoli. Progetto, quest’ultimo, inattuabile, sostituito da navi da crociera dal costo di 27 milioni. Sprechi in piena regola, se si pensa che di qui a breve questa già fallimentare gestione potrebbe essere superata dalla nomina di un commissario”.

“Di fronte a questo quadro desolante, De Luca non può sostenere, come ha fatto di recente, di lavarsene le mani su temi come sprechi e consulenze relativi all’attività dell’Aru, tenuto conto che la Regione ha una funzione di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto del cronoprogramma. Ed è proprio per questo importante ruolo che riveste che oggi abbiamo convocato in audizione dirigenti dell’amministrazione regionale. E’ evidente, in queste ore, la preoccupazione del governatore che, condividendo in pieno le nostre considerazioni sul fallimento dell’evento, spera nella figura di un commissario su cui poter scaricare parte delle responsabilità di un’organizzazione che al momento lo individua come unico artefice di questa catastrofe”.

Redazione

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