Aversa e Caserta al Convegno Interregionale Campania-Puglia del FAI
Sabato 16 Dicembre a Napoli si è svolto un Convegno interregionale Campania-Puglia presso la delicata cornice di Villa Pignatelli situata in Riviera di Chiaia, commissionata ei fu dall’Ammiraglio Ferdinando Acton nel 1826 al giovane architetto napoletano Pietro Valente. Presenti numerose notorietà, prima tra tutte il Presidente Nazionale Fai Carandini e la Presidente Regionale de Divitiis. per poi proseguire con Angela Maramai che ha introdotto il piano strategico e i piani triennali, Laura Dambrogio che ha parlato della raccolta fondi del Fai, Marco Magnifico e Daniela Bruno che hanno rendicontato sui beni del Fai e Daniele Meregalli che ha stilato una serie di problematiche ambientali, partendo dalle campagne sull’acqua e sul suolo, a finire alle azioni territoriali.
La delegazione gruppo Fai Caserta, presieduta da Donatella Cagnazzo, e Gruppo Fai Aversa, diretto da Maria Giovanna Pezone, erano presenti nelle file antistanti accompagnate dai rispettivi vice-presidenti e delegazione (Rosalba Corvino e Ilaria Motti), coralmente uniti con il desiderio di condividere quanto appreso nella giornata e di accrescere sempre più tutto quanto fosse inerente alle proprie realtà locali. In particolare, il vice-presidente Gruppo Fai Aversa Fortunato Allegro ha così esordito: “Il Fai ha una grande anima fatta di ricordi, patrimonio, del vivere coscientemente il presente considerando l’importanza del passato. Il convegno di oggi ha aperto lo sguardo verso ciò che si é fatto e si farà per un puro sentimento di gratuità”. La de Divitiis ha introdotto il convegno, proiettandosi nello specifico al suo ambito territoriale: “La Campania è per estensione la terza regione italiana. Puglia e Campania, congiunte, sono le regioni più importanti del Mezzogiorno”.
Per quanto si trattasse di gruppi a-partitici, tuttavia è stato inevitabile il passaggio al concetto di politica, intesa come elemento essenziale di trade-union. “La buona politica – ha continuato la Presidente – “può e deve investire nella buona finanzia prendendo come riferimento la scuola illuminista che unì Napoli a Milano. Il Fai esige modifiche generazionali, specie riguardo la scuola”. Il concetto di cultura ha imperniato il dibattito generale e, in tal guisa, non poteva mancare il riferimento alla figura di Don Milani ‘Quando i cittadini smettono di leggere divengono pecore alla mercé di tutti”. Il Presidente Puglia, Dino Borri, si è legato, al contempo, alla dinamica generale e a quella del Fai locale, constatando il verificarsi di necessità straordinarie della città e dei paesaggi al sud della penisola. Dalla Università di Foggia, linfa culturale e storica riguardevole, si sono delineati punti salienti che sottostanno alle relazioni tra Campania e Puglia ”Due regioni che, insieme, raggiungono il PIL del Portogallo e dell’Ungheria. Nel Medioevo la Puglia ha fatto da sostanziale baricentro e da sede della monarchia durazzesca. Cambio considerevole poi, tra la metà del 400 e del 500, é stato eseguito spostando il baricentro monarchico in quel di Napoli”. Ad honoris l’interloquire del Presidente Nazionale che ha teso l’occhio verso problematiche sociali ed esistenziali “Momento di dissolvimento in cui la sola idea d’identità è un’idea italiana. Non possiamo integrare nessuno se siamo nessuno. Nel Fai c’è un Dio, un Dio teutonico, con due teste, quella di cavallo e quella di scoiattolo. Il cavallo è un animale domestico che capisce l’importanza del ripetere le cose; lo scoiattolo non è domesticabile, scappa da tutte le parti ed è del tutto irregolare. Ebbene, un cavallo che non s’incontra con lo scoiattolo è un animale impoverito. L’organizzazione rende la cultura qualcosa che dura, con una metodologia culturale. C’è sempre questa bipolarità culturale e storica. Questo è il Dio del Fai che lo fa vivere”.
La Cagnazzo, in media res, ha così interpretato la giornata FAI napoletana: “Credo che oggi abbiamo avuto una grande lezione di amore verso la cultura. Una visione aperta e lungimirante dove le prospettive di oggi riescono già ad intravedere quelle di domani, seguendo linee guida autorevoli e gestite da un’insaziabile passione per la cura dei nostri beni”. A braccio la Presidente Pezone: “Dopo aver ascoltato con attenzione le prospettive in itinere, sono ancora più conscia del gran lavoro che ci attende. Tuttavia, sono altresì più lieta di poter contribuire allo sviluppo di tali idee, con l’intento di aiutare a riscoprire sempre più la nostra Aversa.”