Aversa. Orti urbani nel Parco “Nini Grassia”, la mozione di Carmine Palmiero

Il consigliere comunale di NoiAversani, Carmine Palmiero ha inviato al Sindaco De Cristofaro e al presidente del Consiglio comunale Bisceglia, una mozione al fine convertire il Parco “Nini Grassia” da Parco cittadino a Parco per la coltivazione di Orti urbani.

Ecco la mozione:

Alla Cortese Attenzione

del Presidente del Consiglio Comunale di Aversa (CE)
Dott. Augusto Bisceglia
e
del Sindaco di Aversa (CE)
Arch. E. De Cristofaro

OGGETTO: MOZIONE ORTI URBANI

Il sottoscritto Carmine Palmiero in qualità di Consigliere comunale di questo Ente, avvalendosi delle facoltà riconosciute dalla Legge, dallo Statuto comunale e dal Regolamento consiliare, espone quanto segue:

PREMESSO CHE,

-In Via Atellana insiste un Parco Pubblico di circa 6000 mq. Denominato “Ninì Grassia”; che buona parte del Parco è formata da terreni;
-Detto Parco è in stato di totale abbandono, ed è divenuto ricettacolo di animali di ogni tipo, e luogo di prostituzione e di spaccio di stupefacenti;
-Il sottoscritto il giorno 27 Giugno ha protocollato presso questo Ente una missiva indirizzata al Sindaco e al Comandante dei VVUU per segnalare lo stato di assoluto degrado del quartiere ferrovia ove insiste il Parco, senza avere alcuna risposta in merito;
– Nonostante la chiusura intimata da questa amministrazione per vietare l’accesso al Parco, è stata totalmente ignorata da incili che hanno forzato cancelli e  serrature e di conseguenza lo stesso rimane aperto di giorno e di notte,
– Il Parco è divenuto luogo di pericolo pubblico per condizioni igienico sanitarie e di sicurezza per il vicinato prospiciente all’area verde;

CONSIDERATO CHE,

-Le amministrazioni comunali sono sempre più attente alla sostenibilità ambientale nel cui alveo rientrato le agricolture urbane,
-Le ragioni della diffusione dell’agricoltura urbana sono molteplici, alcune affondano le proprie radici nei cambiamenti socio-culturali avvenuti negli ultimi 15 anni, altre nei benefici più immediati che essa è in grado di generare.

Ci sono innanzitutto motivazioni ambientali: riduzione della CO2, tutela della biodiversità e promozione di uno sviluppo urbano ecosostenibile, volto ad inserire più “verde” nelle aree cittadine. Ma anche una crescente attenzione alla salute e alla qualità nel cibo, grazie alla possibilità di coltivare, e quindi controllare direttamente, ciò che si mangia – l’“apoteosi” del biologico.
-L’agricoltura è un classico settore anti-ciclico che cresce nei periodi in cui la produzione industriale e il mondo finanziario sono in affanno.
– Queste esperienze hanno anche importanti risvolti sociali. L’agricoltura urbana è un elemento che si inserisce direttamente nell’ambito dello urban design, delle funzioni del verde pubblico, dei vuoti urbani da riempire, oltre che un modo per riqualificare aree urbane degradate o abbandonate. In questo senso basta guardare ai Paesi in via di sviluppo, dove la pratica agricola comunitaria viene impiegata in progetti di sviluppo locale volti a integrare il mondo urbano e quello rurale, dando ai cittadini l’opportunità di accedere al cibo per autoconsumo, alimentarsi in modo sano a costi accessibili, favorire l’emersione di piccole attività. La “rinascita” dell’agricoltura urbana, infatti, è partita proprio dalle città del Sud del mondo in risposta all’impennata dei prezzi del cibo, ed è stata presto riconosciuta dalla Fao come uno strumento fondamentale per contrastare l’aumento della povertà estrema nelle città – dove entro il 2050 si concentrerà quasi l’80% della popolazione – arricchendosi poi in Nord America e in Europa di nuove motivazioni, come la sostenibilità ambientale e la ricerca di modelli alimentari alternativi agli schemi dominanti.
– Gli orti sociali possono divenire veri e propri spazi di aggregazione dove fare incontrare fasce sociali e generazionali differenti, oltre che uno strumento per inserire il cittadino nell’ambiente in cui vive, trasformandolo in un cittadino attivo. Lavorando concretamente su uno spazio, infatti, questo percepisce il terreno come bene comune che va salvaguardato e tutelato e grazie al contatto con la terra, si crea quel legame col territorio in grado di sprigionare nuove idee per pensare alla città e viverla.
– Ad Aversa, un progetto sociale così innovativo, potrebbe essere volano per le economie domestiche ed avere ripercussioni importanti in un quartiere penalizzato da importanti criticità. Contestualmente segnerebbe l’attenzione di questa amministrazione alle periferie, ponendo il presente progetto come oggetto di studio per future nuove esperienze similari.

SI PROPONE

Per le motivazioni esposte in narrativa, che qui si intendono integralmente riportate, adottare il presente atto di indirizzo, al fine convertire il Parco “Nini Grassia” da Parco cittadino a Parco per la coltivazione di Orti urbani, ove poter concedere a titolo gratuito spazi ai cittadini onde poter coltivare in forma autonoma e per le proprie esigenze familiari beni di prima necessità. Rimandare il presente atto alla commissione ambiente al fine di poter redigere un Regolamento atto a disciplinare la concessione dei suddetti spazi.

Aversa, 01/12/2017

F.to
Dott. Carmine Palmiero

Redazione

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