Caserta. “Crisalide”, presentazione progetto nella sede della Provincia

Domani, Martedì 05 Dicembre 2017 alle ore 12,30 si terrà, presso la Provincia di Caserta, sede area Saint Gobain, nella Sala Giunta, terzo piano, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Crisalide”, organizzato dall’Associazione Ali e Radici di San Felice a Cancello, di cui è presidente l’avvocato Michelina Pirozzi, finanziato attraverso il Bando di Microprogettazione sociale 2016 del ASV. e per partner l’Associazione Lavoro e Immigrazione, A.V.O. ( Assistenti Volontari Ospedalieri), l’Istituto Comprensivo “ F. Gesuè” San Felice a Cancello, il Convitto Nazionale Giordano Bruno di Maddaloni ed la Società Eaestetica.

Il progetto “Crisalide”, della durata di 11 mesi, si propone di venire incontro alle problematiche di inclusione sociale dei pazienti affetti da patologie neoplastiche. Questa patologia, purtroppo, sempre più diffusa, che si manifesta in molteplici forme, produce una vera e propria rottura dell’equilibrio psicofisico del paziente, con conseguenze psicologiche notevoli, talvolta anche radicali, non solo sul piano della vita individuale ma, soprattutto, nell’ambito del nucleo familiare, oltre che sociale nel complesso. Non si può e non si deve affrontare la patologia esclusivamente come un dato biologico, ma anche tenendo in debito conto la sfera psicoaffettiva dell’individuo e della famiglia.

Sul piano operativo, il progetto prevede un complesso di interventi che spaziano da uno sportello di consulenza e sostegno psicologico in oncologia ad un laboratorio di mind control, da un laboratorio di make up oncologico ad “Protocollo Gaia mindfulness psicosomatica, poi workshop tematici interattivi ed un report finale con tutti i dati del progetto.

“Crisalide è un progetto a forte contenuto sociale, che va ad aiutare, con interventi di solidarietà umana, di vicinanza e di assistenza psicologica i meno fortunati, colpiti da questa patologia sostenendoli sul piano umano e psicologico – ha dichiarato il presidente della Provincia Giorgio Magliocca – Il paziente è, in primis, un uomo, che ha anche una sofferenza interiore, cioè oltre che fisica anche psichica e come tale

deve essere inteso e, pertanto, non è soltanto un dato biologico. Ben vengano questi interventi di vicinanza umana, psicologica, di solidarietà, di costruzione di nuovi rapporti umani verso chi ne ha bisogno, e credo – ha concluso – che possano costituire una terapia altrettanto valida rispetto a quella scientifica”.

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Redazione

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