Marcianise. Trattore sporca la strada, fermato dal sindaco Velardi: ‘minestra ntussucat’ per un contadino e suo aiutante

Se tutti  i primi cittadini facessero come Antonello Velardi. Il sindaco di Marcianise, denominato da qualche suo compaesano lo ‘Sceriffo’, non è la prima volta che prende iniziativa nei confronti di qualcuno che commette qualcosa di illegale.

E’ il caso di stamane quando su una strada del suo comune si ritrova davanti un trattore, appena uscito da un appezzamento di terreno per la raccolta della minestra, intento a sporcare con fango il manto stradale. Lo ferma e lo intima a ripulire.

Ecco il raccontato dalla ‘vivavoce’ del Sindaco.

“Ciò che mi dà più fastidio è la strafottenza. Mi trovavo a passare vicino al cimitero, a Marcianise, e davanti ai miei occhi si è materializzata una scena che mi ha fatto salire il sangue al cervello: un trattore che lasciava sulla strada ciò che aveva attaccato sulle ruote, terra bagnata, fango. Sul retro del trattore era caricata minestra, tra la terra diventata fango e sul sediolino era issato il conducente che faceva finta di niente. Il trattore procedeva e dietro di sé una lunga scia di fango, sporcizia che si staccava dalla ruote e sporcava il manto stradale. Il trattore era uscito da uno degli appezzamenti di terreno ai lati della strada. La scia era chiara. Ho fermato il trattore: avrebbe sporcato la strada chissà per quanto ancora, ben oltre il cimitero. Ho chiamato i vigili urbani e ho chiesto la massima severità per quel contadino strafottente.
Con i vigili abbiamo scoperto che il tizio non era un contadino; era un albanese, assoldato per lavoretti da un contadino marcianisano proprietario di due appezzamenti di terreno lì vicino. Strafottente vero.

I vigili hanno multato pesantemente sia l’albanese, sia il marcianisano. Io, imbestialito, ho preteso che la strada venisse ripulita: era uno schifo. L’albanese non aveva una scopa, o perlomeno così ha detto. Ha pulito con le mani e con un cartone, poi lo ha aiutato il marcianisano. Il trattore si è rimesso in moto solo dopo che con l’acqua l’albanese e il marcianisano hanno ripulito del fango gli pneumatici. La strada è tornata linda, sono contento. Ma sono contento soprattutto perché la strafottenza è stata punita. I beni comuni vanno rispettati, vengono prima gli interessi della città e poi quelli propri. È il rispetto delle regole: una verità semplice semplice. Appena vedete qualcuno che non rispetta i beni comuni, chiamate i vigili urbani. Fotografate chi rovina la città, avvertiteci. Noi siamo implacabili, siatelo anche voi”.

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Redazione

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