Napoli. Istituti di Vigilanza, Bifaro: “Accendere un faro su ambiguità”
Una lettera aperta al Presidente della Repubblica Mattarella, ai Presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini, al Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni, al Presidente dell’Anac Cantone e ai capigruppo parlamentari, per chiedere un intervento urgente presso gli Organi Istituzionali di controllo “per accendere un faro sulla situazione degli Istituti di Vigilanza che, da oltre venti anni, garantiscono in Italia, un servizio simile a quello dei corpi della Polizia di Stato, ma non hanno ottenuto alcun riconoscimento, né per quanto riguarda un’adeguata contrattazione per disciplinare il lavoro del personale armato, né un’approfondita vigilanza su queste realtà imprenditoriali che presentano un un ciclico e anomalo andamento gestionale”.
A scriverla è il Sindacato Unitario Lavoratori Comparti, Segreteria Provinciale di Napoli, aderente al Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione (Filp) guidata da Angelo Bifaro.
“Da oltre venti anni, gli Istituti di Vigilanza mostrano un insolito e comune andamento ciclico della loro vita imprenditoriale: nascono e puntualmente attivano procedure di mobilità, anomale e sempre più strane assunzioni semestrali, trimestrali, bimestrali – sottolinea Bifaro – gravando sulle casse dello Stato e non garantendo alcun futuro lavorativo ai propri dipendenti, venendo meno anche agli obblighi contributivi e alle liquidazioni dei tfr dei lavoratori. A ciò si aggiunge che – nelle procedure di gara di appalto bandite dalle pubbliche amministrazioni si prevede l’utilizzo di personale delle Guardie Particolari Giurate, ma, impropriamente, vengono, poi, impiegate unità di personale addette al portierato. Altro tema su cui accendere un ‘faro’ è quello dei passaggi di cantiere – continua Bifaro –in particolare sulle modalità utilizzate per aggirare istituzionalmente sia le leggi che i diritti dei legittimi lavoratori. Tutto questo – conclude Bifaro – accade sotto gli occhi di Prefetture e Direzioni Provinciali del Lavoro, che sembrano indifferenti e immobili di fronte ad un settore lavorativo ormai finito nel tunnel della crisi e delle ambiguità”.