Rifiuti, Romano: “In Campania emergenza dietro l’angolo”
“In Campania l’emergenza rifiuti è dietro l’angolo. Le difficoltà tutte sul campo, i ritardi, gli errori e le omissioni sono in fila”. Così Giovanni Romano, responsabile regionale Ambiente di Forza Italia in Campania.
“In ogni provincia ci sono problemi ed ognuno di questo inciderà sul disastro finale. La gara per la realizzazione dell’impianto di compostaggio di Battipaglia – parte così l’ex assessore – è stata bandita da Ecoambiente Salerno, la società provinciale che gestisce lo STIR. La stessa è stata già aggiudicata, è stato firmato il contratto per l’inizio dei lavori, ma non è possibile iniziarli perché l’area dove dovrebbe essere realizzato (interna allo STIR) è occupato da oltre 8.000 tonnellate di frazione umida stabilizzata (FUTS) che Ecoambiente non è riuscita a smaltire negli ultimi sei mesi per mancanza di risorse finanziarie”.
“Ecoambiente –aggiunge Romano – ha indetto una gara per la rimozione, ma non ha partecipato nessuno perché, essendo la situazione finanziaria di Ecoambiente particolarmente grave, nessuno è disposto a prendere in consegna la FUTS sapendo di dover anticipare soldi visto che gli impianti fuori regione in grado di accoglierli chiedono di essere pagati in anticipo. E poiché per rimuovere questi rifiuti occorrono dai quattro agli otto mesi, la ditta vincitrice dell’appalto, che è già nelle condizioni di chiedere i danni per la mancata consegna dell’area da parte di Ecoambiente, sarà ulteriormente danneggiata e quindi aumenterà la sua pretesa di risarcimento”.
“Si sta pensando – denuncia Romano – di portare le 8.000 tonnellate nella discarica di S.Tammaro (Caserta).
Ma la discarica è già ridotta al lumicino e portare tutte le 8.000 tonnellate abbancate nello STIR di Battipaglia significherebbe sovraccaricarla pericolosamente. Oltre S.Tammaro l’unica discarica attiva in tutta la Regione è quella di Savignano Irpino (Avellino) che versa nelle stesse condizioni e cioè è, per fortuna, prossima all’esaurimento”.
“Tra tre o quattro mesi, quindi, la Campania non avrà più nessuna discarica attiva e anche le provincie di Caserta e Avellino andranno in grave crisi. Superare le discariche senza soluzioni significa, di fatto, prevederne l’apertura di altre ancora o ampliare le esistenti. Ed è questo l’obiettivo della Giunta, anche oltre le ipotesi normative’.
“Ma la grave crisi del ciclo ordinario dei rifiuti è confermata da un’altra circostanza. Poiché anche le altre società provinciali versano in grave crisi finanziaria, ogni giorno dagli STIR di Battipaglia, Casalduni (Benevento), Tufini e Giugliano (Napoli) partono diversi carichi di FUTS per il termovalorizzatore di Acerra. In sostanza, ad Acerra si sta bruciano l’umido con gravi ripercussioni ambientali (emissioni in atmosfera appesantite dal massiccio ricorso al gasolio combustibile per consentire l’abbruciamento della FUTS che ha un potere calorifico basso e aumento significativo delle ceneri da smaltire)”.
“A dispetto delle sciocchezze del Presidente pro-tempore della Regione, Campania è prossima all’emergenza. Per l’aggravarsi della situazione finanziaria ed economica delle società provinciali, prima fra tutte Ecoambiente Salerno; per la evidente impossibilità di realizzare l’impianto di compostaggio di Battipaglia i cui lavori, ma non ci sono le condizioni, non potrebbero iniziare prima di otto/dieci mesi; per i rifiuti umidi stabilizzati (FUTS) abbancati negli STIR della Regione a causa della impossibilità delle società provinciali di far fronte ai costi di smaltimento fuori regione e che, in totale, assommano a circa 100.000 tonnellate; per la necessità di inviare la FUTS al termovalorizzatore di Acerra dove i rifiuti umidi stabilizzati vengono facendo ricorso ad un aumento del consumo di gasolio e provocano un aumento delle emissioni in atmosfera e delle ceneri da smaltire; per la ormai prossima chiusura per esaurimento delle uniche due discariche attive sul territorio regionale e cioè S.Tammaro e Savignano Irpino con conseguente aggravarsi della crisi anche per queste due province”.
“Sulle ecoballe poi altri punti sospetti. Noi, con la Giunta di centrodestra, abbiamo smaltito circa 220 mila tonnellate di rifiuti imballati. Ad Acerra ed al prezzo di 30 euro a tonnellata. Nello stesso arco temporale l’attuale Giunta ne ha smaltiti 80 mila ed al prezzo di circa 160 euro a tonnellata. Cinque volte tanto e questo lascia immaginare un danno erariale”.
“Bisogna intervenire ed a nulla serviranno le misure spot. Ancora oggi la Giunta continua con la propaganda, spacciando per innovazione un sistema di calcolo sulla differenziata, un sistema già attivo in altre regioni da diverso tempo. Si dia conto dei ritardi senza cedere alla propaganda. Una delle ultime delibere di Giunta – ricorda Romano – offende i comuni sulla raccolta differenziata. Pensare di aiutare i 550 comuni della regione con un milione e mezzo di euro significa offendere le intelligenze degli amministratori locali. La solita operazione di facciata che tende a mascherare le gravi responsabilità della Giunta Regionale rispetto al fallimento della raccolta differenziata la cui qualità cala sempre di più e che si attesta a otto punti percentuali al di sotto di quanto stabilito dallo stesso Piano Regionale per l’anno 2017”.
“Che fine hanno fatto i 30 milioni stanziati dalla Giunta Caldoro nel 2014 per attuare il Piano Regionale per la Prevenzione e Riduzione dei Rifiuti? Che fine ha fatto quel Piano, il primo in Italia, che avrebbe consentito, se attuato, di migliorare la qualità della differenziata abbandonando la inutile corsa alle percentuali all’origine del cattivo funzionamento degli impianti?” conclude Romano.