Salerno. NcS: “Meno soldi per le luminarie ed immigrati, più aiuti per le famiglie italiane”

“Salerno dicembre 2017: il salotto buono della città illuminato a festa; Napoli dicembre 2017: il Ministro Degli Interni Minniti, il Presidente della Regione Campania De Luca, il sindaco di Napoli De Magistris e moltissimi sindaci della Campania tra i quali il sindaco di Salerno e diversi sindaci della provincia firmano un protocollo d’intesa che vede lo stanziamento di 30 milioni di euro per dare percorsi formativi e lavorativi a 10.000 extra comunitari e nello stesso tempo dare la possibilità di poter ristrutturare case ad immigrati e rom mentre le politiche sociali per gli italiani sono inesistenti. Al danno la beffa! I comuni che aderiranno a questo progetto potranno sforare il tetto di spesa previsto per legge, il cosiddetto piano di stabilità”. Lo dichiara Mariano Falcone, segretario provinciale di Noi con Salvini Salerni.

“Nel frattempo ad Ostaglio, frazione di Salerno, alcuni nuclei familiari composti da circa 50 persone sono ospitati e trattati come bestie in una ex scuola di proprietà del comune costretti a vivere tra topi e scarafaggi senza riscaldamento e con una sola doccia. Queste famiglie italiane evidentemente sono considerate dalle istituzioni famiglie di serie B, probabilmente perché non rientrano nei piani del governo e delle istituzioni locali per fare arricchire le cooperative loro amiche. Ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Riteniamo che chi è responsabile di questa diversità di trattamenti debba essere denunciato per il reato di razzismo nei confronti degli italiani. È ora di dire basta a questa vergogna! Riteniamo che questi cittadini italiani, salernitani, abbiano gli stessi diritti di chi è ospitato a colazione pranzo e cena e tutti i confort possibili. Chiediamo all’assessore per le politiche sociali del comune di Salerno di chiarire la vergogna che abbiamo visto a “Striscia la Notizia” alcuni giorni fa e di prendere immediati provvedimenti affinché sia garantita la salute e la dignità di queste persone. Altresì chiediamo di conoscere il nome della cooperativa che gestisce questo centro di accoglienza e quanto e come vengono spesi i soldi pubblici stanziati. Concludiamo con una amara riflessione: si spendesse di meno per le luci d’artista e si investissero i soldi pubblici delle tasse degli italiani per dare a queste famiglie un futuro dignitoso”.

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Redazione

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